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Sauro Cristofani è il nuovo segretario del Pd di Perugia

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Sauro Cristofani

Al voto 101 delegati, il neo segretario ha ottenuto 84 preferenze

Sauro Cristofani è il nuovo segretario del Pd di Perugia. È stato eletto, insieme ai 70 componenti dell’assemblea comunale, in occasione del congresso cittadino dei dem, svoltosi domenica 30 gennaio, dopo quelli dei circoli, al centro congressi Capitini.

Ad aprire i lavori l’assessore Leonardo Varasano, che portando i saluti del sindaco e dell’istituzione ha sottolineato come il ruolo dei partiti politici sia centrale nella costruzione e per il futuro delle comunità, nel dialogo e nel confronto. Insieme a lui, sono stati ospiti dell’assemblea sindacati e segretari della coalizione che hanno portato un contributo alla discussione.

Al Capitini, Cristofani ha ricevuto la staffetta del Pd da Paolo Polinori. “Lasciamo in eredità i frutti, non ancora maturi, di uno sforzo di apertura, di inclusione di cui abbiamo fatto la cifra del nostro impegno. Ora abbiamo bisogno di portali a maturazione e di raccoglierli, caratterizzando il Pd come una comunità che al suo interno si organizza, discute e porta il suo contributo alla società. Lo possiamo fare se capiamo che bisogna ripartire dalle retrovie, dalla base, mettendo in rete e a leva le competenze e le esperienze che ci rendono comunità, a partire dalle buone pratiche, da sviluppare e moltiplicare, di alcuni circoli che si sono ricostruiti e hanno collaborato con associazioni e realtà dinamiche del territorio.

Dobbiamo sforzarci di capire le necessità e anche i sogni delle comunità, ricucire con le persone che ci stanno a guardare in attesa di risposte, puntando sulla prossimità e sul radicamento, sapendo che la forma organizzativa è un biglietto da visita, più delle parole”.

Ma su tutto “dobbiamo pensare che non c’è più spazio per opportunismi e scelte di convenienza, che l’unitarietà è un bene comune ma le differenze sono ricchezza e che è più difficile smettere di fare le cose sbagliate che iniziare a fare le cose giuste.

Ha parlato di speranza Michelangelo Grilli, segretario dei Giovani Democratici dell’Umbria. “La speranza di essere all’altezza di una sfida che è quella che i giovani ci pongono” per una società meno disuguale. “Perugia e l’Umbria – ha detto – meritano di meglio rispetto al modello di città, di regione, di società che con questa destra si coltiva e il Pd ha il compito fondamentale di rappresentare questa speranza”.

Ha introdotto il suo intervento citando l’inno d’Italia il segretario regionale Tommaso Bori “‘Noi siamo da secoli calpesti e derisi, perché non siam popolo perché siam divisi’. Perugia è stata la prima grande sconfitta del Pd, come può essere il più grande riscatto”. Da qui l’importanza che il congresso cittadino riveste. “Dopo anni di divisioni e sconfitte siamo tornati ad essere veramente un Partito Democratico in cui persone si incontrano, discutono e scelgono insieme. Abbiamo anche cambiato qualcosa nel rapporto con la società, perché facendoci carico delle complessità siamo tornati a parlare al mondo, a convincere e a vincere. Perugia è da quasi 10 anni una città anestetizzata e che ha per troppo tempo vanificato tutte le sue opportunità nell’assenza di prospettiva. Ora il nostro compito è ridare un’anima a questo partito e un senso all’impegno in politica. Intestandoci battaglie per i valori che sono la nostra storia, a partire dalla lotta alle disuguaglianze e dalla difesa dei diritti civili e sociali. A Sauro consegniamo un compito importante e difficile ma gli diciamo anche che non è solo”.

Il compito Cristofani lo ha raccolto e accettato con l’obiettivo di “fare in modo che il Pd torni protagonista, trovando il meglio in ciascuno e attingendo ai valori che lo hanno fatto nascere”. Al primo punto del programma c’è “affrontare le emergenze”. Quella sanitaria, rispetto alla quale “ci compete capire cosa è successo, sapendo che la gestione è delle istituzioni ma noi dobbiamo capire come interpretare il disagio e lo smarrimento. Capire come da comunità siamo tornati a essere io e proporre soluzioni all‘altezza per una società che non trova più punti di riferimento”. Quella ambientale, consapevoli che “stare sull’emergenza non è correre col pronto intervento davanti al disastro, ma impegnarci per la salvaguardia. Abbiamo una storia da difendere e l’ambizione di porre le nostre idee e i nostri obiettivi nel punto più avanzato con la forza delle proposte e senza se e senza ma”.

Quella del lavoro. “Non solo per il lavoro che non c’è ma per la qualità del lavoro. Non è questo il modello in cui ci riconosciamo e non accettiamo di rimettere indietro l’orologio della contrattazione e di vedere l’ascensore sociale fermo. Il nostro nemico non è il capitalismo rampante ma il capitalismo finanziario che sposta fondi, non paga le tasse o se le paga sceglie dove per pagare meno, che ragiona per algoritmi e manda sms per dire che non ha bisogno di te. E su questo vedo la politica balbettare o sbagliare la mira. Noi chiederemo di tornare nelle fabbriche e nei luoghi del lavoro, incontrando le RSU, dove un partito riformista deve stare”. Quella della città, “una città sopita, addormentata, che non discute, che non propone, che non sceglie. Non voglio criticare la giunta Romizi – ha detto Cristofani – perchè la giunta Romizi è il passato. Noi siamo il futuro e su questo siamo chiamati a una sfida: dare alla città una nuova identità”. Tra i temi, per titoli, il centro storico, che per il segretario è diventato come il soldato ungarettiano, i grandi progetti, la mobilità alternativa, i servizi. “Su questo e su molto altro noi sapremo marcare la differenza se insieme al bene dell’unità ci porteremo dietro il dovere della sintesi, lavorando per rappresentare il futuro, non una delle opzioni, dimostrandoci inclusivi e capaci”.

“La speranza siamo noi – ha chiuso Cristofani citando Sassoli. Io ci metto l’inquietudine di un cattolico democratico che pensa sempre non sia sufficiente, a voi chiedo l’aiuto che serve a tutti noi”.