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Omicidio del piccolo Alex, ascoltato in aula il carabiniere che sequestrò un coltello alla madre

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Nell’udienza di ieri del processo in Corte d’Assise a carico di Katalina Erzsebet Bradacs, la 44enne ungherese accusata dell’omicidio del figlioletto Alex, è stato sentito il Carabiniere che sequestrò un coltello alla donna.

Il militare della stazione dei Carabinieri di Chiusi ha riferito che il giorno antecedente l’omicidio ci fu una telefonata al 112 che segnalava la presenza di una donna in forte stato di agitazione che spingeva un passeggino con all’interno un bambino. Poco dopo la donna fu fermata e portata in caserma. Il militare ha raccontato di avere sequestrato il coltello che cadde dalla borsa della Bradacs e che lei ne giustificò il possesso con la paura di essere violentata dagli immigrati.

Successivamente è stato sentito il Comandante del Nucleo Operativo che aveva partecipato alle ricerche dell’arma utilizzata per uccidere il piccolo Alex. Questi ha riferito che nei pressi della cassa del supermercato è stato rinvenuto il manico di un coltello spezzato con tacce di sangue, verosimilmente l’arma del delitto. La parte di lama mancante non è mai stata ritrovata.

Le udienze riprenderanno il 1° febbraio.

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