Home Economia Effetti della guerra in Ucraina, nei supermercati parte la corsa alle scorte

Effetti della guerra in Ucraina, nei supermercati parte la corsa alle scorte

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Going shopping, full shopping cart with diverse products in super market

Olio di semi, farina, zucchero e pasta stanno diventando come il lievito di birra una rarità

La guerra in Ucraina inizia ad avere i primi effetti sulla disponibilità di prodotti alimentari nei supermercati. Anche in Umbria si assiste alla corsa alle scorte nei supermercati.  La guerra in Ucraina ha inferto una ferita profonda non solo ai due paesi coinvolti nel conflitto Il gas che non arriva oppure si ottiene solo a prezzi esagerati è una conseguenza degli ultimi eventi; l’aumento del costo dell’energia elettrica fa arrivare le bollette alle stelle e in più i rincari stanno colpendo ogni materia prima. Fare la spesa al supermercato svuota il portafoglio ma, presto, potremmo recarci al negozio e non avere nulla da comprare.

Olio di semi, farina, zucchero e pasta stanno diventando come il lievito di birra nel primo lockdown: una rarità.  Gli scaffali si svuotano tanto che alcuni supermercati per evitare una corsa all’accaparramento che in questo momento è assolutamente ingiustificata, hanno imposto dei limiti agli acquisti. Succede alla Coop, per esempio, dove non si possono acquistare più di cinque confezioni di farina o di due bottiglie di olio di girasole in una singola spesa.

Come riferito dal , “Al momento non c’è una carenza di prodotti”, ci tiene a precisare Antonio Bomarsi, presidente del gruppo Coop Centro Italia.
“Tutta la nostra organizzazione sta operando per assicurare un servizio completo ai soci e ai consumatori – continua Bomarsi – La decisione presa è volta soltanto a impedire che stock importanti di prodotti di largo consumo quotidiano vengano dirottati altrove invece che a favore dei nostri soci e clienti; vogliamo tutelare da eventuali rischi speculativi tutti coloro che, ogni giorno, fanno la spesa nei punti vendita Coop Centro Italia e Superconti”. Nei supermercati Conad non è previsto un contingentamento dei beni alimentari, almeno fino a questo momento. “Cominciamo a registrare una carenza nel mercato di alcuni prodotti come ad esempio l’olio di semi e i derivati del grano come le farine. La questione è rilevante perché sono molti i prodotti processati con queste materie – evidenzia Martino Moretti, direttore vendite PAC 2000A Conad – Stiamo cercando di garantire il necessario approvvigionamento ma purtroppo andremo incontro a una progressiva riduzione della disponibilità di alcune categorie di prodotti ed un aumento dei prezzi, anche consistente”.
La corsa alle scorte è ingiustificata per Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria. “Le preoccupazioni delle famiglie sono comprensibili ma al momento infondate – evidenzia – Secondo le nostre stime, per esempio, abbiamo sufficienti scorte anche per garantire le necessarie forniture di mais, per il quale siamo fortemente dipendenti dall’Ucraina. Purtroppo in momenti come questi non mancano le speculazioni. Tuttavia – evidenzia ancora il presidente Agabiti – quello che sta accadendo ci deve spingere a riflettere principalmente su tre questioni che sono quelle della necessità di ritrovare una sovranità alimentare ed energetica oltre a una sovranità in termini sanitari. Non possiamo più dipendere dagli altri”.