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Avvocato Giuseppe Caforio: “Il Tribunale di Sorveglianza deve cambiare passo”

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Giuseppe Caforio

Il garante dei detenuti dell’Umbria punta il dito sulle presunte responsabilità dell’attuale giudice Anastasio

L’avvocato Giuseppe Caforio, in qualità di garante dei detenuti dell’Umbria, chiede il “cambio di passo” del Tribunale di Sorveglianza di Perugia, auspicando che al magistrato vengano riconosciuti tutti i diritti.

L’avvocato Giuseppe Caforio, in un servizio uscito su La Nazione Umbria, punta il dito sul fatto che il “nodo“ sono le lungaggini nella gestione dei provvedimenti da parte del giudice Anastasio: in un anno se ne sarebbero accumulati circa 800.
“Il magistrato di sorveglianza – sottolinea ancora l’avvocato Caforio sulle colonne del quotidiano – riveste un ruolo delicatissimo e fondamentale per la gestione dei già difficili equilibri carcerari. Abbiamo massimo rispetto per l’autonomia della magistratura, ma è da troppo tempo che arrivano segnalazioni sull’evasione delle istanze dei detenuti”.
Istanze che riguardano le richieste più disparate presentate dai detenuti: salutare la mamma in punto di morte o partecipare a un matrimonio.
Secondo il garante dei detenuti l’”elemento di turbativa” sarebbe proprio il giudice Ernesto Anastasio che in quell’ufficio è stato trasferito nel 2021 (proveniente dal tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere): 54 anni, originario di Piano di Sorrento.

“Una situazione che si aggiunge alle gravi carenze di personale del Tribunale di sorveglianza”.

Il presidente dello stesso Tribunale, Antonio Minchella, come il procuratore generale Sergio Sottani, hanno inviato segnalazioni. Richieste di intervento al Csm anche dagli avvocati e da un gruppo di detenuti. Con l’organo di autogoverno della magistratura che è intervenuto e ora valuta la sospensione del giudice dall’incarico e dallo stipendio.