Home Politica “Vaccini antinfluenzali obbligatori per ultra 65enni e categorie più esposte”

“Vaccini antinfluenzali obbligatori per ultra 65enni e categorie più esposte”

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Tommaso Bori
Tommaso Bori

Interrogazione del consigliere Bori (Pd) sul tema dei vaccini

Tommaso Bori
Tommaso Bori

“Estendere l’obbligo dei vaccini antinfluenzali alle persone sopra ai 65 anni di età e a tutte le categorie più esposte, come gli operatori sanitari, potenziando il servizio alla luce dell’emergenza Covid e avviando una collaborazione con l’Università di Perugia, per la ricerca e la produzione del vaccino da Covid da estendere a tutti, partendo dalle persone a maggior rischio”. È quanto chiede il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, in una interrogazione alla Giunta regionale.

“I vaccini – spiega Bori – sono una componente fondamentale dei servizi sanitari e la loro leva incide direttamente sul rischio di epidemie, di malattie prevedibili da vaccino che, in questo periodo emergenziale, è necessario ridurre al minimo. Ecco quindi che emerge la necessità di una campagna massiccia di vaccinazione contro l’influenza, nella prossima stagione autunnale e invernale, per ridurre il carico complessivo di infezioni respiratorie nella popolazione, conseguendo una copertura rilevante sulla fascia di popolazione in età lavorativa e agevolando la diagnosi nel caso di insorgenza di sintomi in persone vaccinate”.

“I vaccini antinfluenzali infatti – prosegue il capogruppo Dem – hanno un’efficacia, in soggetti sani adulti, dal 70 al 90 per cento e riducono la mortalità legata all’influenza del 70 – 80 per cento, stando ai dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Considerando che l’influenza è la principale patologia a carattere epidemico dell’uomo, e fermo restando l’alta probabilità di una nuova ondata di Covid 19 previsto per l’autunno, diventa fondamentale l’azione antinfluenzale da mettere in campo e programmare. Serve un piano serio- spiega -, che preveda obblighi per operatori sanitari di strutture pubbliche e private, gli studenti delle scuole di specializzazione e dei corsi di formazione, dei volontari e di tutti i bambini di un’età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni.”

“Contestualmente – conclude Bori – serve un impegno per un coinvolgimento diretto dell’Università di Perugia nella ricerca e nella produzione del vaccino per il Covid, affinché possa essere consentito a tutti l’accesso”.