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Una cooperazione tra politica e scienza per superare l’impasse del Coronavirus

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Strasburgo, Parlamento Europeo

Un cambiamento che va governato e non lasciato ai meccanismi automatici del mercato

Strasburgo, Parlamento Europeo

di Vincenzo Scotti – Un virus sconosciuto, imprevisto, con estrema rapidità di contagio si è diffuso superando ogni frontiera. Nessun trattato europeo aveva previsto una simile aggressione che nessuno era in grado da solo di difendersi e che nessuno poteva prevedere il dopo se non che le cose non sarebbero state le stesse. Mai come in questo tempo presente è possibile una governance che possa prescindere da un dialogo e da una cooperazione tra politica scienza. Cooperazione che parta della ricerca e arrivi alla gestione della sicurezza dei cittadini.

Dobbiamo riconoscere che questa cooperazione è stata debole ed anzi si è pensato che ci fosse spazio per una antiscienza capace di difendere i cittadini e le comunità. Non credo che ci sia bisogno di ricordare vicende che hanno riempito le cronache di questi anni. Certamente le responsabilità coinvolgono anche gli uomini della scienza, che nel rispetto della loro autonomia devono avere sempre coscienza dei limiti e della trasparenza dei risultati della loro ricerca. La politica deve avere consapevolezza di vivere in un mondo in cui la ricerca scientifica e la tecnologia stanno contribuendo a un cambiamento che va governato e non lasciato ai meccanismi automatici del mercato. […]

Articolo completo nel numero in edicola di Umbria Settegiorni

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