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Sul progetto del nuovo stadio Curi i tecnici del Comune prendono tempo

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Non convincono piano finanziario e viabilità

Ino dei tecnici del Comune sul nuovo Curi è netto. Ci sono approfondimenti sotto molti punti di vista che possono essere fatti dopo la dichiarazione di pubblico interesse e solo allora il Comune potrà assumere una decisione di accoglimento o rigetto del progetto.
È questo il senso della lettera che ieri l’Ad di Arena Curi Srl (società proponente del progetto per rifare lo stadio), Francesco Lana, ha inviato al sindaco Andrea Romizi e alle Giunta, lettera resa nota dal sito Ac-perugia.com.
Questo vuol dire che per recuperare il progetto stadio firmato da Gino Zavanella andrebbe rifatto quasi tutto da capo.

L’operazione è da 76 milioni: 32 per lo stadio, 24 per il resto più altri interventi non secondari. Al Comune sono stati chiesti 11 milioni più Iva (la prima richiesta era di 12) per lo stadio (da pagare in 3 anni) e quasi otto per l’affitto per la caserma dei vigili urbani. Cioè il Comune dovrebbe tirar fuori 18 milioni. Questo significa, per un bilancio che si sta liberando dai guai trovati dal Romizi I, un peso sulla spesa corrente di 830mila euro l’anno per un quarto di secolo (peso dei mutui). Soldi da togliere dai servizi sociali alle strade sicure. Magari alla manutenzione delle scuole. «C’è il rischio- ha detto Romizi- di ingessare i conti del Comune».

Tra i dubbi pesanti anche quelli sulla viabilità, sulla pericolosità idraulica e la necessità di preservare nella sua interezza il percorso verde.
E questo all’indomani del vertice tra struttura tecnica e quella politica del Comune in cui sono emersi fortissimi elementi di criticità che fanno propendere per la bocciatura del progetto (oggi il primo cittadino terrà una conferenza stampa).