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Sale la domanda di lavoro delle imprese perugine nel primo trimestre 2017

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Accenno di ripresa: questi i dati comunicati dal Sistema Informativo Excelsior

lavoro-gallerySaranno oltre 6.100 le opportunità di lavoro offerte dalle imprese della provincia di Perugia nel primo trimestre 2017. Quasi 2.300 posti, pari al 37% di tutte le opportunità di lavoro, saranno destinati ad assunzioni di dipendenti, oltre 1.500 (il 25% del totale) per contratti di somministrazione/interinali e oltre 2.300 (il 38% del totale) per contratti di collaborazione a progetto e altre modalità di lavoro non dipendente.

E’ quanto emerge dai dati del “Sistema Informativo Excelsior per l’occupazione e la formazione” il progetto che compone il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle Imprese realizzato da Unioncamere, Ministero del Lavoro e Unione Europea, in collaborazione con le Camere di Commercio.

grafico-lavoroI dati Excelsior per il I Trimestre 2017 sono stati presentati dal Presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni. “Disoccupazione, nostro principale problema, ma il 2017 si apre con un segnale forte che sale dal nostro sistema delle imprese, che pur vivendo difficoltà tutt’altro che dissolte, ha ripreso ad investire in risorse umane, immettendo sul mercato del lavoro 6.100 opportunità di occupazione. “E va sottolineato – ha affermato il Presidente Mencaroni – che si tratta di occupazione di qualità, visto che 2.270 posti – il 37% del totale delle opportunità di lavoro offerte – sono assunzioni stabili di dipendenti. Un risultato questo che fa del I trimestre del 2017, il migliore da 4 anni a questa parte. Il segnale è chiaro: se una impresa torna a produrre occupazione e assume è evidente che sente di poter puntare sulla ripresa. Ce lo confermano i dati regionali umbri sul tasso di disoccupazione, sceso al 9,8% e il tasso di occupazione salito invece al 63% (+ 2,7% rispetto al 2015), ben oltre la media nazionale”.k.

Sono 2.270 le assunzioni di dipendenti previste nella provincia di Perugia entro il I trimestre 2017; il 93%, corrispondente a oltre 2.100 posti di lavoro, sono assunzioni non stagionali, il restante 7%, pari a 160 posti di lavoro, sono assunzioni stagionali. La percentuale di lavoro non stagionale in provincia risulta di poco inferiore al dato regionale (94%) ma più alta rispetto al dato del Centro-Italia (89%) e alla media nazionale (86%). Oltre 1.500 delle 2.270 assunzioni complessive riguarderanno il settore dei servizi, pari al 67% del totale, il restante 33%, pari a quasi 800 posti, verrà effettuato nel settore industriale.

A livello dimensionale sono le imprese con meno di 50 dipendenti che effettueranno circa i 2/3 delle assunzioni, complessivamente quasi 1500 persone, di cui il 92% non stagionali; circa 780 lavoratori verranno chiamati invece dalle imprese più grandi (almeno 50 dipendenti), con una quota di non stagionali pari al 95%.

LE TIPOLOGIE DEI CONTRATTI DI LAVORO DIPENDENTE – Sarà a tempo indeterminato il 32,9% delle 2.270 assunzioni alle dipendenze. La percentuale provinciale risulta poco al di sopra rispetto al dato regionale (31,8%) e alla media nazionale (32,5%), ma più bassa rispetto all’altra ripartizione territoriale di riferimento, al Centro, infatti, si arriva al 33,4%. Sono evidenti le differenze tra i settori economici: nell’Industria il contratto a tempo indeterminato assorbirà quasi il 39% delle assunzioni, mentre nei servizi gli assunti a tempo indeterminato saranno il 30%. I contratti più stabili assumeranno pesi differenti anche in base alla dimensione d’impresa. Le assunzioni a tempo indeterminato rappresenteranno quasi il 37% nelle imprese con almeno 50 dipendenti, mentre nelle imprese con meno di 50 dipendenti saranno il 31% del totale. L’Apprendistato rappresenterà il 16% delle assunzioni totali, percentuale che risulta superiore sia al valore del Centro (10,5%), sia al valore nazionale (9,4%).. Le assunzioni stabili, ossia effettuate mediante un contratto a Tempo Indeterminato o di Apprendistato, rappresenteranno il 49% del totale delle assunzioni di dipendenti in provincia di Perugia, a fronte del 44% del Centro e del 42% del valore nazionale.
A Perugia nel I trimestre 2017 il Contratto a Tempo Determinato, verrà impiegato per il 43,5% dei casi, pari a quasi 1.000 assunzioni. In provincia si ricorre a questa forma contrattuale meno frequentemente di quanto avviene nelle altre ripartizioni territoriali di riferimento. La percentuale provinciale, infatti, risulta inferiore sia rispetto al dato regionale (44,5%), sia rispetto al valore Centro (49,6%) e alla media nazionale (51,3%). Tra i settori economici emergono alcune differenze. Nell’industria il contratto a tempo determinato assorbirà oltre il 40% delle assunzioni, mentre nei servizi gli assunti a tempo determinato saranno il 45%. Anche analizzando la dimensione d’impresa si evidenziano delle differenziazioni. Le assunzioni a tempo determinato rappresenteranno oltre il 54% nelle imprese con almeno 50 dipendenti, mentre nelle imprese con meno di 50 dipendenti saranno il 38% del totale. Analizziamo ora le ragioni che inducono le imprese ad utilizzare il contratto a termine. I contratti a tempo determinato saranno utilizzati dalle imprese soprattutto (quasi il 40% dei casi) come periodo di prova, per valutare i candidati in vista di una successiva assunzione; nel 32% dei casi per far fronte a picchi di attività; nel 16% per coprire attività stagionali e per il restante 12% per sostituzioni temporanee.

LE OPPORTUNITA’ OCCUPAZIONALI IN BASE ALL’ESPERIENZA, ALL’ETA’ E AL GENERE
Nel primo trimestre dell’anno l’esperienza lavorativa verrà richiesta al 56,4% del personale assunto in provincia, percentuale superiore a quella regionale (55,1%) ma inferiore al valore del Centro (63,5%) e a quello nazionale (66,3%).Le imprese più piccole, quelle con meno di 50 dipendenti, ricercano principalmente personale con esperienza; infatti per il 63% delle assunzioni le imprese più piccole richiedono una specifica esperienza, a fronte del 43,6% dichiarato dalle imprese più grandi.Per quanto concerne l’età, nella provincia di Perugia le imprese appaiono meno interessate alla data anagrafica degli assunti rispetto agli altri territori di riferimento. Sono, infatti, il 43% le assunzioni perugine per le quali l’età non costituisce un requisito importante, a fronte del 38,5% del Centro e del 39,1% nazionale. Il 33,8% delle assunzioni in provincia di Perugia verrà riservata a giovani con meno di 30 anni. Tenuto conto però che per il 43% delle assunzioni l’età non è ritenuta un requisito importante, le possibilità di occupazione per i giovani sono in realtà più ampie. Si stima che le opportunità per i più giovani potranno raggiungere il 59% delle assunzioni totali.A livello settoriale la percentuale di giovani è superiore nel settore industriale e più bassa nei servizi. Nel manifatturiero, è pari al 37,2%, ma all’interno del comparto varia: arriva a quasi il 52% nelle industrie metalmeccaniche ed elettroniche, mentre nelle costruzioni si ferma al 23% Nel terziario i giovani saranno complessivamente il 32,1% degli assunti, ma con pesi molto diversi all’interno del settore: negli altri servizi la percentuale non arriva al 18%, mentre nei servizi avanzati di supporto alle imprese raggiunge quasi il 92%. La percentuale di giovani risulta più alta (36%) nelle imprese con meno di 50 dipendenti, è invece inferiore per le imprese più grandi (30%). Il 23,1% delle assunzioni perugine sarà rivolto a persone con almeno 30 anni di età.
Per quanto riguarda il genere, nella provincia di Perugia per oltre la metà delle assunzioni le imprese non esprimono preferenze tra uomini e donne. Sono infatti il 51% le assunzioni per le quali il genere degli assunti non costituisce un requisito importante.Gli uomini sono ritenuti più adatti ad essere assunti per il 30,7% delle assunzioni. Le donne perugine, invece, vengono preferite nel 18,5% delle assunzioni. La quota provinciale appare quasi in linea con il dato regionale (18,1%), e risulta superiore sia alla percentuale del Centro (16,7%), che al dato nazionale (15,8%). Tenendo conto però che per oltre la metà delle assunzioni il genere non è ritenuto una fattore discriminante, gli spazi di assunzione per le donne e gli uomini diventano in realtà più ampi di quanto esplicitamente indicato dalle imprese. Considerando anche le assunzioni per cui il genere non è importante e ripartendole proporzionalmente tra uomini e donne si stima che le opportunità per le donne potranno raggiungere il 38% delle assunzioni totali.
A livello settoriale la percentuale di uomini è superiore nel settore industriale e più bassa nei servizi. Nel manifatturiero, infatti, è pari al 61,5%; arriva al 95% nelle costruzioni e al 67% nelle industrie meccaniche ed elettroniche, mentre nel settore moda non arriva neanche all’1% Nei servizi gli uomini saranno complessivamente il 15,1% degli assunti, nei servizi turistici la percentuale supera il 23%, mentre nei servizi avanzati di supporto alle imprese è circa il 3%. La percentuale di uomini risulta più alta (38%) nelle imprese con meno di 50 dipendenti; nelle imprese più grandi meno della metà (16%).
Il peso delle donne, invece, è più alto nei servizi e inferiore nel settore industriale. Nel manifatturiero, infatti, la quota di donne complessivamente è pari al 16%; ma, ad esempio, raggiunge il 72% nel settore della moda. Nei servizi le donne rappresentano complessivamente il 19,7% degli assunti, ma nei servizi avanzati di supporto alle imprese la percentuale arriva al 45%, mentre negli altri servizi si ferma a poco più del 12%. La percentuale delle donne risulta maggiore (24%) nelle imprese con meno di 50 dipendenti, è invece molto più bassa per le imprese più grandi (8%).

TITOLI DI STUDIO RICHIESTI
Analizzando le assunzioni secondo il titolo di studio, emerge che saranno circa 250 i laureati assunti nel I trimestre 2017 nella provincia di Perugia, pari all’11% del totale, di poco inferiore al dato regionale (11,6%), ma molto al di sotto della media nazionale (16,8%) e della percentuale del Centro (18,9%). A livello settoriale la percentuale di laureati è molto variabile: si passa dai valori più bassi registrati nel turismo (0,6%) e nelle costruzioni (1,4%), fino ad arrivare al 46% nei servizi avanzati a supporto delle imprese. La percentuale di laureati, infine, risulta più alta (12%) nelle imprese con meno di 50 dipendenti, mentre nelle imprese più grandi si ferma al 9%.
Il titolo di studio più ricercato è il diploma. sono 800 i diplomati richiesti dalle imprese, il 35,3% del totale delle assunzioni; percentuale che risulta però inferiore sia al dato regionale (38%) sia al valore del Centro (43,1%) e alla media nazionale (41,4%). La quota di diplomati varia molto all’interno dei settori: è più bassa nelle costruzioni (13,2%) e raggiunge il massimo nel settore del commercio (71,3%).
Le qualifiche professionali, con oltre 450 richieste, rappresenteranno circa il 20% delle assunzioni. Il personale per il quale non è richiesto alcun titolo specifico sarà pari a oltre 750 unità, corrispondente al 33,6% delle assunzioni complessive.

PROFILI PROFESSIONALI RICERCATI
grafico-lavoro-2Considerando la distribuzione delle assunzioni previste in provincia di Perugia secondo il profilo professionale, si riscontra che tra gennaio e marzo 2017 le imprese hanno programmato di assumere 450 figure qualificate – high skill – pari ad una quota del 19,6% delle assunzioni totali. Il dato perugino risulta di poco inferiore a quello regionale (20,3%), ma è molto al di sotto della percentuale del Centro (22,7%) e della media nazionale (22,2%).