Home Musica Perugia, inaugurazione del Musica dal Mondo, 25 anni di AGiMus

Perugia, inaugurazione del Musica dal Mondo, 25 anni di AGiMus

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La sala dei Notari ha ospitato gli americani del Western Reserve Academy dell’Ohio

C’era anche un quartetto d’archi a suonare nel concerto inaugurale del festival Musica dal Mondo, la combinazione che da venticinque anni vede collaborare AGiMus di Salvatore Silivestro e assessorato alla cultura nel progetto di rendere la nostra città sempre più un palcoscenico del mondo musicale internazionale. Nel suo saluto l’assessore Varasano ha ricordato i termini entro cui si è sviluppata questa azione virtuosa di fare di Perugia il balcone a cui potessero affacciarsi i giovani musicisti di tutto il mondo che considerano ancora l’Italia il paese in cui l’arte ha espresso le sue energie migliori. Lo sforzo a cui si è sottoposto quest’anno l’assessorato è veramente cospicuo per i numeri dei complessi ospitati e per la frequenza degli appuntamenti che si protrarranno fino al mese di dicembre, e la novità espressa in queste edizione delle nozze d’argento è che i musicisti umbri siano partecipi delle serate concertistiche, in un abbraccio ideale tra generazioni di giovani che attraverso la musica possono conoscersi ed apprezzarsi.

In tal senso va vista la presenza, accanto alla formazione ospite del Western Reserve Academy dell’Ohio, del nostro coro del Liceo Scientifico Galilei che, diretto dal suo magnifico maestro, Sergio Briziarelli, ha accolto gli americani con una corona di successi del pop, da Presley ai Metallica, cantati con gusto e sorretti anche da voci soliste ben curate. Gli statunitensi sono entrati cantando dal fondo della sala prima di schierarsi sulla pedana. Qui la maestra Margareth Karam ha distribuito i suoi ragazzi in varie combinazioni, alternando un Ave Verum di Mozart al movimento del concerto per flauto di Vivaldi, al trio di violoncelli di Popper, al complesso pezzo per quartetto d’archi di Ciaikovsij. Con il pianista Edward Wiles si è poi potuto accedere a un repertorio di elezione come la successione di spirituals, fino all’exploit del trio per voce, tromba sax. Non è mancato il momento indirizzato all’auspicio di pace con un canto ebraico che è stato ascoltato con il rispetto dovuto. Festeggiamenti e abbracci tra i ragazzi riuniti per il brano finale e consegna, da parte di Isabella Menicucci delle tradizionali stampe storiche con foto di Perugia d’altri tempi.

Prossimi appuntamenti a breve con il coro sudafricano di giovedì 28 , mentre il 4 aprile, sempre nella sala dei Notari il Great Bodwen Recital Trust del Regno Unito sarà affianco dai nostri Cantori di Perugia.
Stefano Ragni