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Non autosufficienza, i sindacati: in Umbria i conti non tornano

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Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: “mancano risorse investite e c’è incongruenza nella programmazione”

Sulla non autosufficienza in Umbria i conti non tornano: manca un milione di euro di risorse investite nel 2021. A denunciarlo in una nota sono i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil dell’Umbria, che fanno riferimento alla relazione sugli interventi per la non autosufficienza presentata recentemente dalla giunta regionale e dalla quale si evince appunto un sotto-investimento rispetto ai 4 milioni di euro annui, impegnati fin dall’istituzione della legge regionale nel 2009. Cifra che peraltro i sindacati hanno sempre considerato insufficiente, chiedendone il raddoppio.

“Vorremmo confrontarci su questo per capire cosa è successo e soprattutto come si intende avviare la nuova programmazione 2022-2024 – affermano i sindacati – e vorremmo farlo con l’assessore Coletto, perché non è sufficiente il tavolo tecnico attualmente aperto. Tavolo dal quale peraltro emerge una profonda contraddizione. Infatti, mentre il nuovo piano sanitario regionale prevede la riduzione a quattro del numero dei distretti, scelta che abbiamo sin da subito non condiviso, il tavolo sulla non autosufficienza continua a ragionare su 12 distretti e 12 aree sociali, perché l’integrazione tra l’ambito sociale e quello sanitario deve avvenire in maniera capillare possibile sul territorio. L’ennesima dimostrazione di come un piano sanitario costruito dall’alto e senza confronto con il territorio e con i corpi sociali sia dannoso per l’Umbria e i suoi cittadini”.

“Tutto questo – concludono Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil – mentre il numero di anziani in Umbria ed in particolare di quelli non autosufficienti, cresce e il bisogno di risposte per loro e le loro famiglie è sempre più forte”.