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Nella chiesa di San Michele Arcangelo celebrato a Perugia il patrono della Polizia di Stato

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La messa è stata officiata dall’arcivescovo di Perugia, Ivan Maffeis, alla presenza di autorità civili, politiche e militari

Oggi, venerdì 29 settembre 2023, in tutta Italia la Polizia di Stato ha celebrato l’annuale ricorrenza del suo Santo Patrono, San Michele Arcangelo.

Difensore del popolo di Dio, vincitore nella lotta del bene contro il male, San Michele Arcangelo fu proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII, il 29 settembre 1949, “per la naturale assonanza con la missione assolta quotidianamente, con professionalità ed impegno, da ogni singolo operatore”. Quindi “per la lotta che il poliziotto combatte tutti i giorni come impegno professionale al servizio dei cittadini. Per l’ordine, l’incolumità delle persone e la difesa delle cose”.
È considerato il più potente difensore del bene contro il male e a lui sono stati dedicati diversi siti sacri in tutta l’Europa ed è spesso raffigurato in cima a campanili e monumenti come guardiano contro le forze del male.

A Perugia, questa mattina, nella splendida cornice della la chiesa di San Michele Arcangelo, si è celebrato il 171simo anniversario dalla fondazione della Polizia di Stato.

La messa è stata officiata dall’arcivescovo di Perugia, Ivan Maffeis, alla presenza di autorità civili, politiche e militari. Presenti: la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il presidente del Consiglio regionale, Marco Squarta, il Prefetto di Perugia, Armando Gradone, il sindaco Andrea Romizi, il Procuratore generale del capoluogo umbro Sergio Sottani e il questore di Perugia Giuseppe Bellassai.

 “La figura di San Michele Arcangelo è un simbolo tangibile dei principi che ogni giorno ispirano noi poliziotti nella nostra missione – ha detto il questore di Perugia, Giuseppe Bellassai, (che tra pochi giorni lascerà il suo incarico per andare alla guida della Questura di Catania) -: proteggere e servire con buon senso e moderazione, senza cadere nella tentazione di andare oltre il limite del giusto. La sua spada è il nostro impegno a garantire che nella nostra comunità possa regnare più sicurezza e concordia. Oggi credo di poter dire che chiunque faccia parte della comunità perugina ha la quotidiana possibilità di toccare con mano la dedizione delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, un impegno instancabile, pieno di rischi e preoccupazioni, lontano dai riflettori, silente”.