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L'Umbria è ufficialmente arancione

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Oggi aprono negozi e asili, scuole chiuse

Primo giorno di zona arancione rafforzato per l’Umbria. A partire da oggi, lunedì 1 marzo, è entrata in vigore la nuova ordinanza che prevede alcune misure sia di carattere regionale sia specifiche per la Provincia di Perugia.

Nessuna area rossa è stata individuata in tutta la regione, ma non ci si potrà spostare dal proprio Comune di residenza (come previsto dalle regole della zona arancione) se non per motivi di lavoro, necessità o urgenza.

L’ordinanza sarà valida fino a venerdì 5 marzo, in considerazione della scadenza del Dpcm del 14 gennaio e dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm a partire dal 6 marzo.

“E’ un’ordinanza che durerà sino al prossimo venerdì – ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei – in attesa del nuovo Dpcm. Continuando nei giusti comportamenti spero che già dalla settimana successiva si possano avere i presupposti per continuare a diminuire le misure restrittive, soprattutto per ciò che concerne la scuola”.

COSA PREVEDE LA ZONA ARANCIONE RAFFORZATO

Solo per la Provincia di Perugia:

Tornano in presenza i servizi educativi della scuola dell’infanzia 0-36 mesi, statali e paritarie, mentre sono sospesi i servizi educativi della scuola dell’infanzia (3-6 anni). Rimane in vigore la didattica a distanza per gli studenti delle scuole primarie e secondario di primo e secondo grado. Sospese tutte le attività laboratoriali nelle scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie e nei corsi IeFP (salvo la possibilità di svolgere attività in presenza in ragione di mantenere l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali). Rimane la modalità telematica a distanza per tutti i corsi di formazione pubblici o privati approvati o autorizzati dalla Regione Umbria e da ARPAL Umbria

Alcuni Comuni, tra cui Spoleto, Foligno, Marsciano e Città di Castello hanno invece prolungato la chiusura degli asili per tutta la settimana, mentre il Comune di Perugia ha stabilito di lasciarli aperti.

Solo per la provincia di Terni:

Le attività didattiche delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, sono svolte in presenza nella misura del 50% della popolazione studentesca. Dai servizi per l’infanzia alla terza media rimane la didattica in presenza.

Misure valide per tutta la regione:

  • Coprifuoco anticipato dalle ore 21(e non alle ore 22 come previsto a livello nazionale)
  • Attività in presenza nelle sedi scolastiche delle scuole secondarie di secondo grado per gli studenti delle classi quinte ai fini dell’effettuazione delle prove INVALSI, nonché degli studenti delle medesime istituzioni per le Olimpiadi della Fisica 2021 organizzate da AIF sulla base del bando del Ministero delle Università e della ricerca;
  • Vietate le attività realizzate in presenza in spazi aperti o in luoghi chiusi da associazioni e circoli ricreativi e culturali, centri di aggregazione sociale, università del tempo libero e della terza età. Sono vietati per il medesimo periodo i giochi da tavolo, delle carte, biliardo, bocce effettuati nei centri e circoli sportivi pubblici e privati;
  • Consentite le attività affidate e regolate da formali atti amministrativi adottati da aziende sanitarie, enti pubblici, zone sociali, fondazioni, aziende di servizi alla persona, altri soggetti pubblici, afferenti alla sfera dei servizi socio sanitari, della protezione civile, dei servizi alla persona, dei servizi scolastici-educativi.

COMMERCIO E NEGOZI

Con la zona arancione riaprono i negozi, per i quali sono state previste alcune misure specifiche e più stringenti.

Per gli esercizi commerciali di vicinato, medie e grandi superfici di vendita si avrà l’obbligo di rispettare alcune specifiche disposizioni, tra cui la misurazione della temperatura a tutti i clienti agli ingressi degli esercizi commerciali di media e grande superfici, il mantenimento del distanziamento interpersonale non inferiore a due metri fatto salvo il tempo strettamente necessario all’interazione con gli operatori e la garanzia di ricambio di areazione.

Inoltre gli accessi dovranno essere regolamentati secondo le seguenti modalità: per locali fino a 40 mq può accedere al massimo una persona alla volta, oltre a un massimo di 2 operatori presenti; per locali di dimensioni superiori l’accesso è regolamentato nel limite del rapporto di una persona ogni 20 mq di superficie lorda di pavimento, comprendendo gli operatori. All’ingresso di ogni esercizio commerciale dovrà essere esposto un cartello indicante il numero massimo di clienti che possono essere presenti contemporaneamente all’interno.

E’ fatto obbligo a tutti gli operatori di indossare dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie FFP2 certificati ai sensi della normativa vigente. Tale protezione è fortemente raccomandata anche per la clientela.

Sport

Sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, tutte le attività di gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, in relazione agli sport di squadra e di contatto svolti esclusivamente dalle associazioni e società dilettantistiche.

Sospeso anche lo svolgimento degli allenamenti e preparazione atletica anche in forma individuale sia al chiuso che in spazi aperti, per gli atleti che militano nelle società e nelle associazioni dilettantistiche ed amatoriali degli sport di squadra e di contatto.

Infine è sospeso le sessioni di allenamento e preparazione atletica anche in forma individuale anche per gli atleti non professionisti, limitatamente a quelli le cui attività di gare e competizioni siano temporaneamente sospese in base ai provvedimenti e disposizioni delle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva.

Comportamenti in luoghi pubblici

Sono vietati: consumazione di alimenti e bevande all’aperto nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico, per l’intera giornata; distribuzione di alimenti e bevande, mediante sistemi automatici (distributori automatici), che affacciano nelle pubbliche vie per l’intera giornata; svolgimento delle attività̀ sportive e ludiche di gruppo, nei parchi ed aree verdi, nonché́ il divieto di utilizzo delle aree gioco dei medesimi.

Attività venatoria

E’ consentito lo spostamento al di fuori del comune di residenza, domicilio o abitazione: per le attività di controllo e monitoraggio della fauna selvatica autorizzate dall’amministrazione regionale; per l’esercizio della caccia di selezione, per lo svolgimento delle attività complementari alla caccia e al controllo; per le attività di ripopolamento ittico dei corsi d’acqua secondo il calendario delle immissioni approvato dalla Regione. Gli spostamenti nonché l’esercizio di tutte le attività dovranno avvenire nel rispetto delle misure di distanziamento sociale e con l’utilizzo dei previsti dispositivi di protezione individuale.

Perugia, sindacati su riapertura nidi: “Scelta azzardata, fortissime preoccupazioni” – di F.R.

“Fortissime preoccupazioni per la riapertura da lunedì 1 marzo delle strutture educative da zero a 36 mesi del Comune di Perugia”. Ad esprimerla sono le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl che giudicano “azzardata” la decisione, comunicata ufficialmente solo nel pomeriggio di domenica 28 febbraio, quindi poche ore prima della riapertura. “In particolare – scrivono le tre sigle che rappresentano le lavoratrici di nidi – ci preoccupa il fatto che diversamente da quello di tutte le altre scuole di ordine e grado, il personale dei servizi educativi del Comune di Perugia non è stato (e tuttora non è) oggetto di vaccinazione preventiva. In secondo luogo, ci risulta che anche gli organici delle strutture (di più strutture, non di una sola …), non siano al momento completi o comunque adeguati ad una eventuale riapertura, stante le numerose assenze del personale proprio a causa di infezioni da coronavirus”.

Per queste ragioni Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl restano convinte che non vi siano le condizioni per una riapertura in sicurezza delle strutture educative comunali, sia per il personale che per l’utenza.

“L’amministrazione si assumerà evidentemente tutte le responsabilità del caso avendo comunque deciso di riaprire – concludono le tre sigle sindacali – da parte nostra, metteremo in campo qualsiasi iniziativa utile a garantire la tutela del personale coinvolto”.