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In Umbria cresce la dispersione scolastica e la protesta degli studenti per il “caro spese”

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Immagine di pressfoto su Freepik

In questo contesto fa ben sperare e ben si colloca l’augurio di Donatella Porzi, consigliere regionale del gruppo Misto

di Francesco Castellini

Inumeri della dispersione scolastica in Italia sono tra i più elevati d’Europa. Un fenomeno preoccupante, visto che per dispersione scolastica si intende il mancato, incompleto o irregolare percorso scolastico da parte di giovani in età scolare.
In questa definizione rientrano infatti l’abbandono scolastico, l’uscita precoce dal sistema formativo, l’assenteismo, l’accumulo di lacune e ritardi nell’acquisizione delle competenze che ovviamente si riflettono negativamente e dunque possono compromettere le prospettive di crescita degli studenti.
Purtroppo la percentuale di abbandono scolastico è in aumento anche in Umbria, che invece finora da questo punto di vista era stata sempre tradizionalmente virtuosa.

Secondo l’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, la dispersione scolastica in Umbria ha toccato punte del 15% tra i giovanissimi di età compresa fra i 14 e i 17 anni.
Un dato che include il tasso di abbandono scolare (la dispersione esplicita) ma anche la (dispersione implicita), cioè la quota di quegli studenti che al termine delle superiori presentano – in italiano, matematica e inglese – livelli di competenze raggiungibili alla fine delle medie. 

E a ben vedere ad incidere su questo fenomeno allarmante è anche quello che gli studenti hanno definito a chiari note il “caro scuole” e che ha comportato proprio all’avvio anticipato dell’anno scolastico la protesta di Altra Scuola – Rete studenti medi Umbria contro il caro spese scolastiche. L’azione dimostrativa davanti al liceo scientifico perugino ha infatti avuto l’obiettivo di “dare inizio ad una lunga lotta contro il caro scuola, e dunque mettere in risalto il fatto che gli studenti e le loro famiglie si trovano a combattere contro i prezzi alti da pagare per riuscire a svolgere un degno anno di istruzione.

L’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha dichiarato che uno studente spende annualmente tra i 6000 euro e i 7500 euro. Ed è per questo motivo che la Rete degli studenti medi dell’Umbria ha protestato dando voce allo slogan “Non ce lo possiamo permettere”.
Un dato che spiega come siano molti gli studenti Umbri a rischio di dispersione scolastica, proprio perché l’Umbria detiene uno dei posti più alti nella classifica delle regioni con il maggior costo in ambito educativo.
Gli studenti scesi in piazza hanno urlato ai quattro venti: “Non possiamo permetterci gli abbonamenti per gli autobus, non possiamo permetterci i libri di testo, non possiamo permetterci il materiale scolastico. Quando invece la nostra Costituzione dice che l’istruzione dovrebbe essere gratuita per tutti, troviamo assurdo che chi governa a livello locale e centrale non si stia ponendo il problema”.

Su tutto spiccano le parole di Francesco Palmiotto, coordinatore della Rete degli Studenti medi dell’Umbria, che ha dichiarato: “Questo Flash Mob è solo il primo passo ed in seguito alzeremo il livello della mobilitazione. Vogliamo che l’abbonamento per i mezzi pubblici a 60 euro sia confermato per gli studenti universitari e che questo venga ampliato anche per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, attualmente lotteremo per questo”.

A confermare il “caro scuole” è Altroconsumo, che ha analizzato i costi relativi al materiale scolastico necessario in un anno per le prime classi della scuola primaria e secondaria di primo grado. Penne e matite hanno subito un aumento del 39% rispetto all’anno scorso, mentre i quadernoni addirittura del 72% rispetto al 2020.

Donatella Porzi

In questo contesto fa ben sperare e ben si colloca l’augurio di Donatella Porzi, consigliere regionale del gruppo Misto, che a inizio anno scolastico ha diffuso un comunicato a tutte le scuole del territorio con il quale ha voluto augurare un “buon lavoro a dirigenti, docenti e tutto il resto del personale”. Aggiungendo: “Purtroppo i dati ci restituiscono un trend particolarmente significativo rispetto all’incremento dell’abbandono scolastico in Umbria, uno tra i segnali più tangibili e preoccupanti che riflettono politiche ed investimenti sempre più inadeguati”.

“Il mio augurio – continua Porzi – è che, ciascuno per le proprie responsabilità, si lavori insieme per dare vita a quel patto educativo tra scuola, famiglia, enti locali, istituzioni, pubbliche e private, terzo settore e tutta la comunità educante affinché la scuola possa essere messa nelle condizioni di svolgere il suo ruolo di pilastro per la crescita di una società moderna e democratica, proiettata verso il futuro. Una scuola autorevole, che sappia governare i processi e non subirli, che sappia colmare il gap degli studenti più svantaggiati e che sappia guidare e accompagnare tutti i nostri ragazzi anche nei momenti no”.