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In tre mesi creati 16.120 posti di lavoro in Umbria, ma mancano gli operai specializzati

In tre mesi creati 16.120 posti di lavoro in Umbria, ma mancano gli operai specializzati

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Unioncamere rileva che per questo motivo un’offerta su due va a vuoto

Idati resi noti dal Sistema Informativo Excelsior – curato da Unioncamere-Anpal – relativi alle previsioni di entrate al lavoro per quanto riguarda le imprese industriali e dei servizi, rilevano che per il primo trimestre 2024 le richieste di dipendenti da parte delle aziende umbre, sono in linea con la media nazionale e crescono di 850 unità rispetto al 2023.

In Umbria in tre mesi si è arrivati ad una disponibilità di 16.120 posti di lavoro, ma c’è anche da dire che un’offerta su due va a vuoto in quanto mancano gli operai specializzati.

I profili richiesti sono nel 35% dei casi operai specializzati e conduttori di impianti, nel 31% professioni commerciali e dei servizi, nel 15% dirigenti, specialisti e tecnici, nel 13% profili generici e nel 6% impiegati.

Per Unioncamere in Umbria resta molto alta la percentuale delle assunzioni considerate dalle aziende “di difficile reperimento” (53%, rispetto al 49,2% della media nazionale). Il che significa che nella regione rischia di non venire coperto oltre un avviamento al lavoro su due). Il tutto mentre le assunzioni offerte dalle imprese solo nel 29% dei casi sono stabili; migliora dall’11% al 14% la quota di assunzioni destinate ai laureati, che tuttavia resta ben sotto la media nazionale (19%).

Quanto alle imprese che prevedono di assumere, a gennaio 2024 sono il 13%, in aumento rispetto all’11% di gennaio 2023.