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Il centrodestra quasi unito sulla candidatura di Margherita Scoccia a sindaco di Perugia

Il centrodestra quasi unito sulla candidatura di Margherita Scoccia a sindaco di Perugia

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Tutti uniti escluso Progetto Perugia, che chiede un profilo diverso, “più di riconoscibilità moderata”

Si avvicinano le Comunali del 9 giugno 2024 – data quasi certa – e si registra un forte movimento fra i partiti per cercare di definire le coalizioni che si andranno ad affrontare.
Il centrodestra ha indetto un vertice del tavolo nella sede regionale di Fratelli d’Italia in via Angeloni a Perugia per poter chiarire definitivamente l’assetto definitivo.

Al tavolo si sono seduti Emanuele Prisco, Riccardo Mencaglia (coordinatore cittadino) e Marco Squarta per Fratelli d’Italia, Andrea Romizi e Fiammetta Modena (coordinatrice provinciale) per Forza Italia, Francesca Renda e Michele Toniaccini di Civitas, il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni con la delega del segretario regionale Riccardo Marchetti, Nilo Arcudi per Umbria Civica con il segretario di Perugia Civica, Massimiliano Mipatrini, Francesco Vignaroli e Filippo Calabrese per Progetto Perugia.
Sono state due ore di confronto, finché alla fine è stata espressa la volontà unanime per sostenere la candidatura a sindaco di Margherita Scoccia. Tutti uniti escluso Progetto Perugia. Per i centristi il profilo deve essere diverso, “più di riconoscibilità moderata”.

Entro venerdì Progetto Perugia è chiamato a decidere e a dare il suo parere definitivo sulla candidatura di Margherita Scoccia, se sarà no sarà fuori dalla coalizione di centrodestra.
Sì, perché se venerdì ci sarà una rottura verrebbe ad aprirsi automaticamente la questione degli assessori ora in Giunta e quindi non sono escluse clamorose fratture.
Il Carroccio dal canto suo non ha messo alcun veto sulla Scoccia, anzi: “per noi è la figura giusta” – ha detto senza giri di parole Mattioni, delegato dal segretario regionale.
Il vero timore – emerso durante la riunione di ieri – è il rischio di finire al ballottaggio: tema sollevato più volte nell’incontro. E qualcuno di loro ha detto chiaro e tondo che “se dovessimo andare al ballottaggio, perderemmo”. Lo spettro-Terni insomma aleggia anche nel centrodestra perugino.