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Giovani che non studiano e non lavorano: l’Umbria ha dati da incubo per quanto riguarda i ‘Neet’

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Secondo i dati Istat il tasso d’inattività giovanile nel Ternano è di gran lunga superiore a quello del Perugino

Dati choc dell’Istat riguardo il tasso d’inattività giovanile in Umbria, riferito ai cosiddetti Neet, acronimo anglossassone che identifica (chi non lavora, non studia e non fa formazione).
In Umbria se ne contavano 20 mila, secondo il Rapporto benessere equo e sostenibile dell’Istat riferito al 2022 in base al quale i Neet rappresentavano nella regione il 14,4% dei ragazzi della fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni.

Impietosa la fotografia dall’Istat anche riguardo il 2023, che nella fascia 18-29 anni nel Ternano fa registrare un inquietante 59%, in spaventoso aumento rispetto al 50,6% di fine 2022.
Come riporta La Nazione, il tasso d’inattività giovanile nel Ternano è di gran lunga superiore a quello del Perugino (che passa dal 47.7 del 2022 al 46,6 del 2023) e umbro nel complesso (da 48,4 a 49,6). Dato mostruoso quello dell’inattività femminile nella provincia ternana nella fascia 18-29 anni nel 2023: 72,7 (in aumento di ben 20 punti dal 52,5 del 2022), il tasso decisamente più elevato dell’intero Centro-Nord Italia. Per riscontrare dati simili, bisogna arrivare a Caserta (75.4), Taranto (75,7), Foggia (71,8), Crotone (78), Vibo Valentia (85), Palermo (70) e Trapani (76). Al 31 dicembre 2023 nel Ternano il tasso disoccupazione nella fascia 15-24 anni si attesta a 17,2, con un amento sensibile rispetto ad un anno prima, quando la medesima rilevazione faceva registrare l’11,7. A livello umbro si sale dal 16.9 al 18,3 e in provincia di Perugia il dato si mantiene stabile, 18.5 a fronte di 18.4.
Meglio nella fascia 24-34 anni: il tasso di disoccupazione scende nel Ternano dal 13.7 all’8,5; nel Perugino dal 12 all’8.3 e a livello regionale dal 12.4 all’8.3.