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Elezioni a Foligno, Centrosinistra: ipotesi primarie entro gennaio

Elezioni a Foligno, Centrosinistra: ipotesi primarie entro gennaio

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Ancora non si è giunti ad un accordo sul nome del candidato, e quindi si prospetta la possibilità di affidare la scelta agli elettori

Due prese di posizione, succedutesi in rapida sequenza nei giorni scorsi, rischiano di regalare alla destra una facile vittoria nelle prossime elezioni amministrative, compromettendo il lungo, paziente lavoro di reciproco ascolto che aveva portato alla costituzione di un’ampia alleanza progressista. Il primo è la risposta del Movimento 5 stelle alla proposta di candidatura dell’avvocato Mariani, avanzata dal Pd dopo mesi di surplace e divisioni intestine: la candidatura di Mariani poteva essere criticata ed eventualmente persino contrastata da liste che avrebbero avuto difficoltà a convogliare su di essa i voti dei propri elettori, ma era giusto prenderla in considerazione, entrare nel merito, ascoltarne le idee, spiegare a lui e al partito che l’aveva proposto le ragioni del proprio eventuale dissenso, se questo persisteva. L’altro gesto – meno dirompente perché si tratta dell’opinione di un singolo, ma davvero preoccupante per le conseguenze che avrebbe se il Pd lo seguisse su quella strada- è la stizzita replica, nelle pagine del Corriere dell’Umbria del 3 gennaio, dell’ex sindaco Giorgio Raggi: Raggi dà per scontata la rottura della coalizione (e quindi la sconfitta elettorale) e, con toni qua e là persino offensivi, ne attribuisce l’intera responsabilità al locale Movimento 5 Stelle.

Questione che potrà, eventualmente, interessare storici e cronisti, ma che si sottrae al tema del momento, che si può sintetizzare così: è possibile, a centocinquanta giorni dalle elezioni, portare a termine il lavoro degli ultimi sette mesi (ma per qualcuno si tratta degli ultimi quattro anni e mezzo), evitare che si ripeta in farsa nelle prossime elezioni locali la tragedia delle elezioni politiche, quando le divisioni del fronte progressista regalarono alla destra la vittoria a tavolino?

Tutto portava, sino a qualche giorno fa, a rispondere positivamente: il reciproco ascolto tra le cinque liste della coalizione ha prodotto idee e spunti programmatici che possono aprire una pagina nuova nella vita cittadina, le proposte di candidatura sottoposte dalle diverse liste all’attenzione della coalizione (Diego Mattioli, Andrea Luccioli, David Fantauzzi) sono state accolte con rispetto, e che ad esse si sarebbe aggiunta, sia pure con qualche ritardo, quella del Pd era noto a tutti. Né il Pd poteva realisticamente immaginare che, trovato un punto di equilibrio all’interno del partito, quello divenisse di per sé, nel giro di poche ore, il punto di equilibrio della coalizione. Che intorno al nome di Mariani non ci sia unanimità, così come non c’è intorno a nessuno degli altri nomi, non fa insomma scandalo alcuno, a meno che qualcuno fosse convinto che gli altri nomi erano stati fatti per scherzo, o per tenersi occupati mentre il Pd risolveva le proprie controversie interne.

Non è dunque il momento degli ultimatum né delle ripicche, ma quello della responsabilità. Bisogna abbassare i toni, armarsi di pazienza e riprendere il confronto: per questo occorre però che si scelga rapidamente tra diverse opzioni. Una, ma al momento sembra improbabile, è che l’avv. Mariani accettasse nuovamente di essere posto in discussione al pari degli altri e che il Movimento 5 stelle considerasse la sua candidatura legittima e degna di attenzione. Un’altra possibilità è che, venuta meno la proposta di Mariani (e in parallelo, per ragioni facilmente comprensibili, quella di Fantauzzi) si entri finalmente nel merito delle due proposte avanzate per prime (Mattioli e Luccioli), e di altre che eventualmente dovessero essere avanzate da Pd e M5S nelle prossime ore. A quel punto si aprirebbero due strade: o si raggiunge un ragionevole accordo intorno ad un nome che tutti (come fu per Luciano Pizzoni nel 2019) possano sostenere con convinzione, o si affida la scelta agli elettori convocando entro gennaio elezioni primarie.