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Crisi Regione – Il 27 Barberini torna in Giunta?

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I gravi problemi da affrontare e l’entrata in azione del Partito della Nazione avrebbero convinto Bocci e Marini a fare la pace

bocci_mariniDi Ciuenlai – E quattro. Si c’è una quarta ipotesi di accordo tra la maggioranza Pd (giovani turchi e affiliati) e gli ex Mo – Dem.
L’avrebbero raggiunto, lunedì sera a Roma, i due “capicorrente”, Catiuscia Marini e Gianpiero Bocci. Un accordo molto simile, nei contenuti, ai primi tre. Dietro al paravento del “maxiemendamento” , che supera tutte le proposte presentate in aula fedelissimi di Bocci, ci sarebbe, infatti, dell’altro. In primis la rotazione dei direttori, con lo spostamento di Orlandi (condizione senza la quale Barberini non rientrerebbe in Giunta) in altra sede (si parla della solita Agenzia degli Acquisti, condita con altre competenze). Anche se non ancora chiaro quali sarebbero i tempi previsti per l’operazione (c’è chi dice a breve, c’è chi dice fra qualche mese, c’è chi parla di un anno). Il secondo risultato per la pattuglia del Sottosegretario sarebbe la nomina di Andrea Cernicchi a responsabile dell’Adisu. In cambio Barberini & company cesserebbero ogni ostilità e ritornerebbero a far parte integrante della Giunta e della maggioranza.

Quali sono le cose che avrebbero convinto le parti a fumare il calumet della pace? La Governatrice si sarebbe fatta convincere da quella parte dei “suoi” che, tenendo conto dei gravi problemi che attanagliano l’Ente (Aeroporto, Crisi industriali, questioni ambientali ecc.),sollecitava, per il famoso “senso di responsabilità”, la “necessità di ridare un Governo stabile, forte e duraturo alla Regione”. I Ribelli e Bocci si sarebbero invece resi conto che stavano rischiando di sparare a salve, perchè in Consiglio era entrato in funzione , anche qui come avevano annunciato qualche settimana fa, il Partito Della Nazione. Il capo dell’opposizione Ricci avrebbe annunciato la sua indisponibilità a votare gli emendamenti degli ex popolari.

La scusa sarebbe quella di non voler partecipare alle diatribe di casa Pd. Una motivazione alquanto strana per chi chiede di tornare al voto e avrebbe la necessità di approfittare di tutte “le contraddizioni in seno al popolo”, di quelli che sarebbero (e sottolineo con matita rossa sarebbero) i suoi avversari. La verità é che il meccanismo del Partito della Nazione funziona anche da noi. Quando c’è necessità, l’ ”aiutino” degli ex moderati di Berlusconi è lì, pronto per essere usato. Il rischio per Bocci e soci era, quindi, quello di rimanere con il famoso cerino in mano.

Ora, visti i precedenti, bisognerà aspettare prima di dare per certa la pace. Anche perchè il rientro di Barberini in Giunta non si potrà fare prima del 27 di questo mese. La Presidente è infatti attesa da due trasferte. Una di 12 giorni in Malawi e una a Bruxelles per il Comitato delle Regioni. La prima data utile per una riunione di Giunta con la presenza della Marini che santifichi il disgelo e il ritorno alla Sanità di Luca Barberini, è quella lì. E fino ad allora, visti i precedenti ed il potere di interdizione dei “poteri politici occulti” di questa regione, sarà bene non dare niente per scontato.