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Corsa dei Ceri: eletti i tre capodieci

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Ceri di Gubbio

L’election day si è consumato in tre momenti diversi, con il suffragio popolare a numero chiuso

Sono stati eletti i tre Capodieci dei Ceri del prossimo 15 maggio con un’affermazione per distacco di Corrado Fumanti detto “Gozzo” del Cero di Sant’Ubaldo e due duelli all’ultimo voto per Euro “Bomber” Bellucci di San Giorgio (10 di vantaggio) e Riccardo Martiri di Sant’Antonio (uno soltanto dopo uno spoglio tiratissimo).
Come spiega il sito (ceri.it) sono tre, uno per ogni Cero. Il Capodieci è la massima autorità del Cero e come tale è il responsabile della Corsa.

La carica avviene per elezione da una quarantina d’anni e, di recente, ha luogo ai primi di gennaio.
Contano la tradizione ceraiola, l’esperienza, l’attaccamento al Cero, ma anche qualità morali e umane e una certa prestanza fisica.
Il Capodieci partecipa a tutte le manifestazioni e le cerimonie di rappresentanza, organizza la Corsa in tutti i suoi dettagli, coordina le mute disposte durante il percorso, indica i capodieci di corsa (all’origine tre ma oggi molti di più), i bareloni e i capocinque e, da poco, anche il Capocetta.
Il giorno del 15 maggio aprono la sfilata, gettano la brocca e alzano i Ceri; spetta loro di diritto prenderli nel primo tratto della “Calata” di Via Dante (dei Neri) e di abbassarli all’arrivo per l’ingresso nella Basilica di S. Ubaldo. Unico elemento che li distingue dalle divise degli altri ceraioli, è lo stemma appuntato sul petto con i simboli dei tre Santi dei Ceri, rispettivamente la mitra, l’elmo e la fiamma.

Come spiega bene il Messaggero: l’election day si è consumato in tre momenti diversi, con il suffragio popolare a numero chiuso che come ultimo precedente risaliva a gennaio 2020 a causa della pandemia. Le elezioni hanno consegnato i protagonisti della prossima festa. Hanno cominciato al mattino i 922 sangiorgiari che presso la taverna di via Cristini hanno eletto della manicchia (zona) di Padule Euro Bellucci, il quale allo spoglio ha prevalso in rimonta nelle battute finali dopo essere stato costantemente all’inseguimento, seppur di pochissimo. L’hanno votato 390 ceraioli, rispetto ai 380 di Alessandro Bocci “il Tipografo” e i 109 di Federico “Ruzzoletta” Brunetti con 18 schede nulle e 25 bianche a completare lo scrutinio. Raccoglie il testimone di Fabio “Coderoscio” Uccellani, Capodieci l’anno scorso, e succede nella sua manicchia ad Andrea “Morrino” Fronduti eletto nel 2015. I santubaldari sempre in mattinata nella taverna di via Ubaldini hanno scelto Corrado Fumanti della manicchia di San Martino: ha preso 335 preferenze, riportando i sammartinari di Sant’Ubaldo ad alzare il Cero dopo 14 anni (il predecessore è stato Luca Faccenda), contro le 152 di Matteo “Zenga” Nardelli e 116 di Matteo “Gelatino” Minelli. Fumanti succede ad Alessandro “Pittino” Nicchi. Nel pomeriggio ha chiuso la serie nella taverna di via Fabiani il Cero di Sant’Antonio con il testa a testa all’interno della cosiddetta manicchia interna (zona unica cittadina) tra Riccardo Martiri e Stefano Marinelli Andreoli “il Lepre”. Tiratissimo lo scrutinio fino all’esito finale di 310 voti contro 309, mentre più staccato è risultato Michele Stafficci (190), con 819 votanti su 865 aventi diritto. Martiri succede ad Andrea Tomassini “dei Muli” e sarà il primo a ricevere l’investitura ufficiale il prossimo 17 gennaio in occasione delle tradizionali celebrazioni per Sant’Antonio Abate. Festa grande nelle tre taverne per acclamare gli eletti Capodieci in un clima d’entusiasmo che ha stemperato la lunga attesa dopo due edizioni dei Ceri annullate per il covid. I tre Capodieci sono stati circondati dall’affetto generale perché a risultato acquisiti il Cero si compatta attorno al prescelto e si proietta verso il 15 maggio scandito dalle investiture e compresi i veglioni ceraioli di carnevale come momento di ritrovo e festa per tutti.