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I Ceri tornano in città, pronti per la grande Festa

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Ceri di Gubbio

Una “discesa” rituale vissuta sempre in una dimensione di grande solennità e coinvolgimento

I Ceri di Gubbio ieri mattina hanno lasciato la Basilica di Sant’Ubaldo, dove alle ore otto il cappellano dei Ceri Don Mirko Orsini ha celebrato la messa, per far ritorno nella città dove, come ogni anno, li attende la grande Festa del 15 maggio.
Secondo secolare tradizione, nella prima domenica di maggio, Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio, lasciano per un breve periodo la Basilica sul Monte Ingino, che conserva le spoglie incorrotte del Patrono, per prepararsi al grande evento.

Una “discesa”, come si dice nel gergo ceraiolo, vissuta sempre in una dimensione di grande solennità e coinvolgimento.

Al termine, i capodieci Corrado Fumanti, Euro Bellucci e Riccardo Martiri, presenti anche il primo e secondo capitano Luca Cecchetti e Roberto Pierini, il trombettiere Tasso, hanno accesso tre grosse “candele” affidando loro la supplenza della “veglia” fino al 15 maggio.

In chiesa anche i presidenti dell’Università dei Muratori Allegrucci, delle Famiglie (Minelli, Salciarini,Gini) del Maggio Eugubino Cancellotti.

Quindi i ceraioli hanno sollevato i tre Ceri dai piedistalli e, tra gli applausi li hanno trasferiti ai piedi della scalea di ingresso del convento.
Preceduti da Tamburini e Bande musicali hanno cominciato la discesa verso una città in attesa. Dal piazzale della Chiesa di S.Marziale, al corteo si sono aggiunte gonfaloni ed autorità, in testa il sindaco Filippo Stirati, sfilando tra due ali di folla fino a Piazza Grande, gremita, dove sono stati accolti dal suono del campanone.
Arrivo in città della sfilata intorno alle 10.30. Infine ancora tre birate in Piazza Grande e l’ingresso nel Palazzo dei Consoli in attesa del 15 maggio.