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Case, auto elettriche e biciclette acquistabili a prezzi competitivi

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20 miliardi risparmiati dalle famiglie italiane durante il “lockdown”. Crolla il “Toro” in Borsa, ai massimi l’oro

di Bruno Di Pilla – E’ questo il tempo migliore per acquistare beni che sappiano rianimare l’economia, soprattutto case, auto elettriche e biciclette. Considerata l’esponenziale crescita del risparmio amorfo in conto corrente degli italiani, dimostratisi più che mai prudenti e timorosi di spendere durante i mesi di marzo-aprile 2020, e constatati il sensibile calo del prezzo del mattone e l’autentico gelo delle transazioni nel mercato immobiliare, avrà buon gioco chi ha soldi in contanti ed intende acquistare appartamenti e palazzi, ma anche casali e ville in campagna, in montagna o al mare.

Altrettanto dicasi per quanti hanno a cuore la mobilità alternativa delle vetture non inquinanti e delle due ruote a zero emissioni ed a costi bassissimi, addirittura pressoché irripetibili, visti i cospicui incentivi garantiti dai produttori. La pandemia ha reso utilissimo per i cittadini (ed assai ben visto dallo stesso Governo Conte) l’uso delle biciclette, malgrado siano indispensabili il potenziamento e l’estensione, specie nei grandi centri urbani, di piste e corsie preferenziali per i virtuosi “eredi” di Bartali e Coppi. Crescono infatti ogni giorno coloro che amano spingere sui pedali non solo per recarsi in modo più snello al lavoro, ma anche per preservare il prezioso bene della salute, nonché per mantenere i necessari “distanziamenti” dal prossimo, atti ad evitare il contagio. Qualche dato statistico. Un’indagine Nomisma ha rivelato che, nel bimestre del “lockdown”, le nostre famiglie hanno risparmiato circa 20 miliardi, che s’aggiungono ai 1.200 miliardi da tempo fermi sui conti correnti.

La Borsa non tira, inutile insistere. A parte l’innata diffidenza dell’italiano medio nei confronti del mercato azionario, a causa della volatilità dei rendimenti di “small caps” e “blue chips” (rispettivamente titoli di piccole e grandi imprese quotate), non vanno dimenticati gli sconquassi a livello internazionale provocati dal coronavirus, la cui planetaria diffusione ha decretato il trionfo del temutissimo Orso sul Toro. Come dire che è cresciuto a dismisura il pessimismo sulle piazze finanziarie, con i venditori ribassisti (“bears”, orsi) che hanno di gran lunga superato e ridicolizzato il numero degli acquirenti rialzisti (“bulls”, tori), decisamente puntando sul bene-rifugio per eccellenza, l’oro, la cui unità di misura – l’oncia, 31,1 grammi – ogni giorno scala vette in passato mai raggiunte.

Chi compra oro, purtroppo, arricchisce personalmente e non rimette in circolo il proprio denaro, mentre gli acquirenti di altri prodotti danno slancio ai consumi, oggi più che mai indispensabili affinché la collettività nazionale sconfigga, magari a fatica, la grande depressione economica.