Home Perugia Art Bonus, Brunello Cucinelli Spa finanzia il restauro dell’acquedotto medievale di Perugia

Art Bonus, Brunello Cucinelli Spa finanzia il restauro dell’acquedotto medievale di Perugia

0

Presentato il progetto nella sala Rossa di palazzo dei Priori. Fine dei lavori prevista per il 2025

Questa mattina, nella prestigiosa cornice della sala Rossa del palazzo dei Priori di Perugia, è stato presentato il nuovo, importante progetto finanziato dalla Brunello Cucinelli S.p.A. e pensato, in accordo con il Comune di Perugia, per il restauro dell’Acquedotto Medievale della città.

Presenti il sindaco Andrea Romizi, l’A.D. della Brunello Cucinelli Spa Riccardo Stefanelli, l’assessore Otello Numerini, Carolina e Federica Cucinelli, il dirigente Fabio Zepparelli, lo staff Art Bonus, il capogruppo di Progetto Perugia Francesco Vignaroli.

Nel corso dell’incontro è stato illustrato il progetto che l’imprenditore umanista Brunello Cucinelli considera un dono rivolto all’amato capoluogo umbro e alla sua comunità, ma al tempo stesso anche un contributo per l’abbellimento del Creato, nel segno della cura della memoria urbanistica della città e della salvaguardia di un preziosissimo bene comune da tramandare alle future generazioni. Questo progetto, che si avvale dell’art bonus e la cui fine lavori è prevista per il 2025, si inserisce all’interno di un più ampio impegno della famiglia Cucinelli per la valorizzazione e la riqualificazione dell’immenso patrimonio monumentale e storico-culturale di Perugia che, negli anni, ha già interessato l’Arco Etrusco, il Teatro Morlacchi e, più di recente, il Duomo cittadino.

L’Acquedotto, la cui prima costruzione risale al 1254 e che è stato dismesso nel 1835, necessita di un significativo intervento di restauro conservativo che possa porre rimedio ai segni del tempo e riportare quindi questa eccezionale opera di ingegneria idraulica al suo originario splendore, tra l’altro con ricadute senz’altro positive sul turismo. Nello specifico, tale intervento interesserà tutte le arcate dell’ultimo tratto, site in Via dell’Acquedotto. Queste, che rappresentano il collegamento con il Centro Storico, vedranno sia un recupero delle parti ammalorate da ristrutturare, sia una ripulitura delle parti attualmente ricoperte da vegetazione.

Così ha commentato il Sindaco Andrea Romizi: “Se riservassimo più tempo a osservare quello che c’è intorno a noi con sincero interesse, ci renderemmo conto di quanta bellezza ci circonda. Costantemente. Ma la bellezza va coltivata, curata, custodita. Curare e custodire. È con queste due parole che possiamo descrivere l’essenza dell’Art Bonus. Curare, nel senso di occuparsi, di prestare attenzione. Custodire nel senso di proteggere. Salvaguardare.

L’Art Bonus mira proprio a curare e a salvaguardare quello che di più prezioso possiede una città: la sua storia, la sua arte, la sua cultura, la sua identità. Ed è così che la generosità di ogni singolo Mecenate si traduce in un meraviglioso atto d’amore nei confronti del territorio. La nostra comunità, che ha creduto fortemente e sin da subito in questo progetto, di atti d’amore ne ha compiuti davvero tanti. L’ultimo è quello che raccontiamo oggi. Il nostro acquedotto medievale, da sempre tra i monumenti simbolo di Perugia, sarà restaurato grazie alla generosità di una delle più importanti personalità umbre e orgoglio dell’intero Paese: Brunello Cucinelli. Brunello Cucinelli, sua moglie Federica e l’intera famiglia sono da sempre impegnati nello sviluppo e nella diffusione di iniziative a supporto della società, con azioni volte a migliorare e ad abbellire i luoghi che viviamo. Spinti dai nobili ideali di un nuovo umanesimo già in precedenza e in più occasioni si sono resi protagonisti di importanti gesti di attenzione e cura nei confronti di Perugia, contribuendo a valorizzare e a tutelare il nostro immenso patrimonio artistico e monumentale: il restauro dell’imponente Arco Etrusco, la rivalorizzazione del nostro meraviglioso Teatro Morlacchi, il recupero delle bellissime facciate del Duomo, la fontana di via Maestà delle Volte, le statue dei giardini del Frontone. E oggi in ultimo grazie al loro nobile gesto riporteremo a nuova vita l’Acquedotto Medievale. A lui e alla sua famiglia sentiamo di rivolgere i più sinceri e sentiti ringraziamenti da parte dell’intera comunità. Perugia vi è riconoscente per questo ennesimo “atto d’amore”. Per questo inestimabile dono alla nostra Città”.

Così si è espresso Brunello Cucinelli: “Abbiamo pensato di dedicare la giusta attenzione a una delle più affascinanti imprese dell’antichità perugina come il bellissimo Acquedotto Medievale, che è insieme una straordinaria impresa idraulica, architettonica, urbanistica e culturale. Aveva bisogno di cure e, d’intesa con il Comune di Perugia, abbiamo studiato un’opera in armonia con il contesto urbano e paesaggistico che possa durare per secoli. Il mio sogno è che l’antica bellezza di questo monumento così speciale possa essere restituita a tutti noi che, in qualità di custodi pro tempore, la potremo con gioia consegnare alle generazioni a venire in tutto il suo splendore”.

L’INTERVENTO TECNICO

Distribuita su quattordici arcate per una lunghezza complessiva di duecento metri, l’attuale via dell’Acquedotto è ciò che resta, in ambito urbano, della grande infrastruttura di cui volle dotarsi Perugia nella metà del XII secolo: la costruzione del grande acquedotto pubblico, che, intrapresa a partire dal 1254, adornerà la “Pubblica Fonte di Piazza Maggiore” il giorno 13 febbraio 1280.

Perduta nella prima metà del XIX secolo la funzione di supporto delle condotte che si dirigevano verso il bottino, collocato all’interno della postierla delle mura etrusche per poi raggiungere la Fontana Maggiore, l’acquedotto divenne appunto via dell’Acquedotto, trasformandosi in quella peculiare fusione tra topografia e opera ingegneristica, tra città e paesaggio che ne fa oggi una tra le vedute di maggior pregio del centro antico di Perugia.

Lo stato di conservazione di questo manufatto presenta oggi diverse criticità, sia di carattere statico che di degrado dei materiali di costruzione. Le campate più prossime all’approdo su via Appia presentano lesioni e distacchi di materiali che richiedono interventi di consolidamento significativi, mentre sotto l’aspetto statico la situazione appare migliore nel tratto successivo tra il sovrappasso su via Pascoli fino all’approdo su via Fabretti.

Si manifesta su tutto il manufatto un diffuso stato degrado dei materiali da costruzione, caratterizzato da patine e croste dovute alla presenza di microrganismi, di vegetazione infestante e prodotti da inquinamento; diffuse lacune di materiali e delle malte richiedono importanti interventi di ripristino delle murature. Oltre al degrado provocato dalla vetustà dei materiali da costruzione e dalla mancata manutenzione, occorrerà intervenire infine sull’attuale sistema di regimentazione delle acque meteoriche, che, provocando infiltrazioni di umidità sulle murature sottostanti, contribuisce ad accelerare i processi di deterioramento.

L’intervento sull’Acquedotto medioevale di Perugia si caratterizza, per quanto esposto, come un intervento di consolidamento, restauro conservativo e riqualificazione funzionale; il progetto dovrà essere preceduto da un accurato rilievo del manufatto, che metta in evidenza analisi dei materiali costruttivi, analisi del degrado e del dissesto statico.