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A san Pietro la Filarmonica di Pretola con la “Ciro Scarponi” di Torgiano

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di Stefano Ragni – Mai tanta musica per banda in questa città. Il Quarto Stato della musica ha alzato la sua voce con orgoglio, rivendicando il raggiungimento di una dignità che, qualche anno fa, sarebbe sembrato impensabile. Oggi, dopo due mandati del presidente nazionale ANBIMA, Giampaolo Lazzeri, la banda, di città o di paese che sia, ha raggiunto la dignità di una vera e propria “agenzia culturale” che agisce sul territorio con finalità educative e formative che possono dirsi in alcuni casi anche eccellenti. Così è stato a dicembre con la Banda Sinfonica Giovanile Nazionale, una cinquantina di giovani schierati al teatro Morlacchi per una serata elettrizzante, piena di dimostrazioni di funzionalità di esecuzione, di efficacia del repertorio, di capacità di coinvolgere i giovani strumentisti che venivano da tutta Italia in un gioco di proiezioni e progettualità di capacità umane dall’alto spessore comunicativo.

Poi c’è stato il “pienone” del primo dell’anno con la Filarmonica Puletti di Raoul Bonaca schierata a san Pietro, un successo di pubblico, una emozione continua con la musica di Morricone diretta da Franco Radicchia e la risposta entusiastica degli ascoltatori, chiamati a una liturgia di ricordi. Indi, il giorno dell’Epifania, ancora a san Pietro con la Filarmonica di Pretola. La basilica benedettina, percorsa ancora una volta da don Martino, infaticabile viandante tra spazio absidale e navate, attraversate con il passo di un ottuagenario pieno di ricordi di quando qui dirigevano von Karajan, Hindemith, Perlea, Prêtre e Muti, rivela ancora un volta la sua fisionomia di Betlemme della musica perugina.

Qui nel 1937 sbocciò la Sagra Musicale Umbra di Visconti di Modrone e qui oggi sembra realizzarsi quel teorema espresso nel 2012 da Mario Belati, ultimo discendente della dinastia di editori musicali e da un gruppo di sodali, Lazzeri, Luca Ferrucci e l’allora rettore della Stranieri Stefania Giannini. Si progettò in quella preparazione del centenario verdiano, una “Perugia capitale delle bande musicali”, e la convocazione della Banda Nazionale della Guardia di Finanza, fu una finestra aperta su un sogno che avrebbe necessitato di poco per farsi realtà. Il tutto senza niente togliere al jazz, e alla cioccolata. Ora i politici locali, dopo queste tre manifestazioni bandistiche susseguitesi in breve lasso di tempo, non dovrebbero tirarsi indietro.

L’attenzione che l’ANBIMA riserva alla nostra città, il particolare rapporto che il presidente Lazzeri ha intessuto col territorio, andrebbe raccolto in un incremento di iniziative atte a convogliare a Perugia il meglio del “bandismo” nazionale, il che significa presenza umane, risveglio di stimoli culturali, inviti all’associazionismo, educazione dei giovani coinvolti in un circuito “virtuoso”. In tal senso va valutata la presenza nella basilica sublacense dei filarmonici di Pretola coadiuvavi dagli strumentisti della “Ciro Scarponi” di Torgiano, in un percorso che si è valso delle voci di Elena Vigorito e di Davide Sotgiu e dell’alternanza sul podio di Roberto Chioccoloni e di Eleonora Bastianelli. Prima parte della serata molto tradizionale con arie e intermezzi di Verdi e Puccini con l’immancabile immersione nello champagne del Brindisi della Traviata. Molto funzionale invece alla prospettiva delle nuove funzioni della banda la seconda parte che elencava proposte di Paolo Ciacci, docente del Morlacchi musicista estroso e creativo con una sua Fantasia per clarinetto e banda affidata all’ancia di Andrea Bartoccioli e una personale rivisitazione di Oblivion di Piazzolla, con tre solisti, Gabriele Spaccini al clarinetto e i sax di Danilo del Pinto e Alessandro Fiorucci. Chioccoloni che si alternava tra podio e basso tuba ha proposto il suo Look at your poeple che altro non era che una simpaticissima versione swingata del canto religioso tradizionale “Mira il tuo popolo”. Dopo una prospettiva di motivi di Henry Mancini, chiusura con la celebre carrellata dei temi più nostalgici dei films di Walt Disney nella versione di Naohiro Iwai. Con il fermo proponimento che tanto dispiegamento di forze e di risorse non resti qui.

D’altra parte l’assessore Edi Cicchi e e l’omologo Leonardo Varasano, con la dirigente Annalisa Martella, c’erano e hanno certamente valutato l’impatto di questa straordinari forza comunicativa che emerge da uno schieramento bandistico. Certo i risultati quantitativi non sono quelli del pop e del rap ma l’investimento in termini di educazione, di socializzazione e di maturazione civile e sociale sono più che evidenti.