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Ventottenne di Gualdo Tadino a processo con l’accusa di minacce ed estorsione a disabile

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L’imputato avrebbe preteso denaro, passaggi in auto e la spesa alimentare, appostandosi sotto casa e utilizzando un coltello

È finito sotto processo con l’accusa di atti persecutori ed estorsione un 28enne di Gualdo Tadino, accusato di “condotte moleste, violente e minacciose”, iniziate nel 2019 e reiterate almeno fino al 2022, tra Gualdo Tadino e Bastia, contro un disabile 57enne, assistito dall’avvocato Cinzia Frappini, nominata come amministratore di sostegno per le difficoltà conclamate dell’uomo.
L’uomo – secondo le accuse – è stato costretto per anni a subire gli appostamenti del 28enne sotto la sua abitazione e quella della sua compagna. Costretto a consegnarli con la forza il proprio cellulare per la voglia e il capriccio del 28enne di leggere le sue chat e i suoi messaggi.
Ma non solo. Perché nonostante i disagi della vittima, l’imputato è accusato di aver preteso che l’uomo gli facesse anche la spesa e lo accompagnasse con la propria auto in varie zone del Gualdese e addirittura in «diverse città di Italia», come se fosse il suo autista.

Come si legge nel decreto che dispone il giudizio firmato dal giudice Valerio D’Andria, inoltre, il 28enne avrebbe preteso «continuamente somme di denaro, vantando debiti inesistenti, anche con insistenti richieste telefoniche e messaggi vocali».

Ma dalle parole si è passati presto ai fatti, perché le minacce sarebbero state appunto rafforzate pure da un coltello, puntato «in più occasioni, al collo, al petto, sugli arti», quando la vittima magari trovava il coraggio di opporsi alle richieste del suo aguzzino.

 

Come è successo il 16 gennaio del 2022, quando dopo le continue minacce per ottenere soldi, il 28enne ha aspettato la sua vittima sotto casa della compagna e lo ha prima costretto a dargli 50 euro e poi lo ha minacciato estraendo un punteruolo dalla tasca del suo giacchino.
Erano entrambi in auto e la vittima si è vista puntare l’arma davanti. Ma questa volta non è stata solo una minaccia, il 28enne – come ricostruito dal giudice – ha sferrato un colpo, con cui ha danneggiato il cruscotto della macchina. Il secondo invece ha squarciato il sedile».

Il 28enne è però pronto a contestare le accuse nel corso del processo a suo carico.
Proprio nella prossima udienza, fissata al 19 marzo, è previsto l’esame dell’imputato. Che, difeso dall’avvocato Giorgia Ricci di Perugia, fornirà la propria versione dei fatti per evitare una condanna.