Home Economia Tct Terni, annunciata la chiusura dell’azienda, 50 lavoratori a rischio

Tct Terni, annunciata la chiusura dell’azienda, 50 lavoratori a rischio

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La situazione sarebbe precipitata con l’aumento dei costi dell’energia e un bilancio 2022 con forti perdite

Sono 50 i lavoratori della Tct di Terni che rischiano il posto di lavoro. L’azienda ternana di proprietà di Gino Timpani, specializzata nel taglio e commercializzazione tubi, ha deciso di cessare l’attività dopo la sosta natalizia.  Acquista materiale in acciaio inox dal Tubificio Terni e lo trasforma in marmitte. La situazione sarebbe precipitata con l’aumento dei costi dell’energia e un bilancio 2022 con forti perdite.
E’ stato lo stesso Timpani a comunicare la decisione alle parti sociali, e dunque sono state le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Fismic dopo l’incontro odierno con la proprietà a rendere nota la grave decisione.
«La decisione – spiegano i sindacati – è stata assunta dopo diversi incontri con la direzione di Ast che non hanno avuto esito positivo. Al termine dell incontro si è svolta un’assemblea con i lavoratori, convocata in via straordinaria che ha deciso l’immediato stato di agitazione e lo sciopero per l’intera giornata di oggi e domani». Non sono previsti ulteriori incontri tra le parti a stretto giro: «Fim, Fiom e Fismic esprimono forti preoccupazioni per la mancanza di prospettiva e si attiveranno immediatamente per mettere in essere tutte le ulteriori iniziative per la difesa dei livelli occupazionali e salariali di tutti i lavoratori in forza diretti e somministrati a partire da una richiesta urgente ad Ast e Tubificio di Terni». In conclusione i sindacati ritengono «inaccettabile che una trattativa tra privati possa mettere a rischio oltre 50 posti di lavoro, pertanto come organizzazioni sindacali ci ri teniamo impegnate per evitare su questo territorio una perdita di posti di lavoro e produzioni nella filiera del tubo».
Dalla riunione tra Timpani e i sindacati non sono arrivati segnali positivi, così come la trattativa tra Tct ed Ast per trovare una soluzione si è arenata. “E’ inaccettabile – affermano i sindacati – che una trattativa tra privati possa mettere a rischio oltre 50 posti di lavoro. Ci riteniamo impegnati per evitare su questo territorio una perdita di posti di lavoro e produzioni nella filiera del tubo”.
Il sindacato chiede, inoltre, un incontro immediato con i vertici di Ast e Tubificio Terni che dal prossimo primo gennaio sarà scorporato dalla casa madre.