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Stangata Tari, in arrivo rincari tra il 5 e il 9% sulle bollette della tassa dei rifiuti

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L’annuncio è arrivato con una nota del presidente Auri Antonino Ruggiano

L’Umbria si conferma una delle regioni dove la Tari, la tassa dei rifiuti, è più cara che dalle altre parti d’Italia. Non bastava che ogni famiglia dovesse già spendere in media 352 euro all’anno, rispetto ai 320 della media nazionale, con alcune differenze tra i capoluoghi: si va dai 389 euro di Perugia, ai 315 di Terni.
Ma a questo adesso si aggiungono ulteriori rincari, con aumenti in programma nei Comuni dell’Umbria che oscilleranno tra il 5 e il 9% in più.
È l’effetto della delibera del Consiglio direttivo dell’Autorità Umbra per i Rifiuti e l’Idrico (Auri), che ha licenziato nei giorni scorsi la proposta dei Piani Economici Finanziari della Tari 2024/2025.
L’annuncio è arrivato con una nota del presidente Auri Antonino Ruggiano, che informa che i “nuovi piani sono stati elaborati secondo il metodo Arera (Mtr2), l’Autorità di Regolazione di Energia Reti e Ambiente”.

Stangata in arrivo, dunque, per i cittadini della regione che dovranno far fronte, oltre ai rincari dovuti a inflazione, agli aumenti delle materie prime petrolifere ed energia, anche a un ritocco verso l’alto dei servizi di gestione dei rifiuti.

Ora sarà corsa contro il tempo per assemblea dei sindaci e delibere dei consigli comunali

La scadenza del 30 aprile fissata dal legislatore per l’approvazione delle Tariffe Tar 2024 dei Comuni (e delle eventuali modifiche al Regolamento) si avvicina inesorabile.
Prima di martedì 16 aprile non sarà possibile riunire l’Assemblea dei Sindaci dell’Auri, che dovrà dare il via libera ai nuovi piani. Poi la documentazione arriverà ai Consigli Comunali. Che, come detto, dovranno essere convocati entro il 30 aprile. Dopo aver scontato eventuali passaggi in commissione consiliare.