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Sigla delle BR sul selciato in piazza Piccinino a Perugia, avviate le indagini della Polizia, indignati molti politici

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La scritta fatta probabilmente nella notte fra venerdì e sabato è stata cancellata

 

Preoccupazione e stupore in città per la scritta con la sigla “BR” comparsa sul selciato in piazza Piccinino, davanti a un palazzo, nel centro storico di Perugia, su cui da ieri la questura sta monitorando maggiormente la zona, oltre ad effettuare accertamenti e controllare le registrazioni delle telecamere site sul posto. La scritta è stata fatta con della vernice rossa probabilmente nel corso della notte tra venerdì e sabato.

La preoccupazione di molti è rafforzata dal fatto che nelle immediate vicinanze abitano alcuni politici umbri appartenenti all’area del centro destra.

Si tratterebbe dell’assessore comunale Clara Pastorelli, recentemente contestata dagli ultras del Perugia per lo slittamento della riapertura della Curva Nord rispetto alla data fissata ad inizio lavori e poi slittata e, poco più avanti, risiede anche il consigliere regionale e capogruppo regionale di FdI Marco Squarta.

Le Brigate Rosse (BR) sono il ricordo più cruento della storia Italiana della fine degli anni 60 e 70, un’organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra costituitasi in quel periodo e noto come “Anni di piombo” per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo. Alcuni degli orrenti atti furono la strage di Piazza Fontana.

immagini di repertorio

Il periodo di massima risonanza si colloca tra il 1974 e il 1980, quando l’organizzazione  articolata in ‘cellule’ e ‘colonne’ regionali coordinate da una Direzione strategica, lanciò il cosiddetto ‘attacco al cuore dello Stato’, con l’uccisione, il ferimento o il rapimento (in quest’ultimo caso anche per finanziare l’attività terroristica) di politici, magistrati, forze dell’ordine, giornalisti, industriali, dirigenti di fabbrica, sindacalisti. L’azione più clamorosa fu il rapimento e l’assassinio del leader  democristiano Aldo Moro (1978). In questi giorni la RAI  sta lanciando il film documento su quel cruento periodo.

Molti i commenti di denuncia da parte di alcuni politici umbri, dal  Sottosegretario di Stato all’Interno Emanuele Prisco, al presidente del consiglio comunale Nilo Arcudi, allo stesso sindaco Andrea Romizi.

Al momento non è stata presentata alcuna denuncia. Sabato mattina la scritta è stata coperta con della vernice bianca dagli operai del comune. Gli agenti della questura di Perugia hanno ricevuto l’ordine di monitorare costantemente la zona e stanno indagando sull’accaduto anche con l’ausilio delle registrazioni delle telecamere installate sul posto o nelle immediate vicinanze.