Home Primo Piano Sigarette e alcol, umbri tra i più esposti alle malattie gravi

Sigarette e alcol, umbri tra i più esposti alle malattie gravi

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Tra le persone che hanno tentato di smettere di fumare nell’ultimo anno, indipendentemente dall’esito del tentativo, il 96% l’ha fatto da solo, il 2% ha fatto uso di farmaci e l’1% ha partecipato a incontri o corsi organizzati dalle Aziende Sanitarie

Dentro al librone da ottanta pagine che racconta i buoni propositi della Regione per il nuovo piano sanitario regionale, è spiegato a chiare note nel capitolo intitolato “Il profilo di salute della popolazione”, come l’Umbria presenti la più alta prevalenza di fumatori rispetto alla media nazionale.

Si stima che tra i 18-69 anni uno su quattro è preda del vizio del tabacco, con un trend stabile e comunque in controtendenza rispetto al dato nazionale in costante diminuzione.

In Umbria il 30% degli adulti di 18-69 anni fuma sigarette. Il 21% è invece ex fumatore e il 49% non ha mai fumato.

Il rapporto ha anche rilevato che la percezione del rispetto del divieto di fumo nei locali pubblici e nei luoghi di lavoro, sono sotto la media nazionale.

L’abitudine al fumo è significativamente più alta negli uomini che nelle donne (35% contro un 26%). Tra le persone che non hanno mai fumato prevalgono le donne (59% a fronte del 40%). Il fenomeno è però in aumento anche nel genere femminile.

Non è un caso, soprattutto a proposito del fumo, che nell’ultimo decennio, secondo il Piano sanitario, le malattie del sistema cardiocircolatorio, seguite dalle demenze e dai tumori maligni del polmone, rappresentano la causa di morte oncologica più frequente e la quarta causa per numero di decessi in assoluto tra gli uomini. Per tutti, nello stesso periodo sono aumentate le malattie croniche respiratorie.

Il fumo, oltre ad essere responsabile di tumori, rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, fra cui la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore. Un individuo che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo e la sua vita potrebbe non superare un’età compresa tra i 45 e i 54 anni.

Per le donne i tumori maligni del seno rappresentano la causa di morte oncologica più frequente e la settima causa per numero di decessi in assoluto tra il sesso femminile.

In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni.

Ma c’è un altro dato che crea allarme e dovrebbe indurre a riflettere intensamente. Vale a dire il consumo di alcol, che pone ancora una volta l’Umbria ai livelli più alti della media nazionale.

Inoltre va rilevato che sia l’abitudine al fumo che il consumo di alcol, sono sempre più diffusi tra i giovani, fra gli uomini e le persone con istruzione media e con minori capacità economiche.

I fumatori abituali hanno dichiarato di fumare in media 12 sigarette al giorno. Tra questi, il 22% ne fuma più di 20 e rientra così nella categoria “forte fumatore”.

Tra le persone che hanno tentato di smettere di fumare nell’ultimo anno, indipendentemente dall’esito del tentativo, il 96% l’ha fatto da solo, il 2% ha fatto uso di farmaci e l’1% ha partecipato a incontri o corsi organizzati dalle Aziende Sanitarie.