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Si è spento a 65 anni David Sassoli, giornalista e presidente del Parlamento Europeo

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Era ricoverato nell’ospedale di Pordenone dal 26 dicembre in seguito a una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario

Si è spento a 65 anni David Sassoli, giornalista e presidente del Parlamento Europeo.  Sassoli era ricoverato al Cro di Aviano, in provincia di Pordenone, dal 26 dicembre per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario. Già lo scorso anno, il Presidente aveva cancellato gli appuntamenti dal mese di settembre fino a inizio novembre – a causa di una “brutta” polmonite dovuta al batterio della legionella – come lui stesso aveva spiegato in un video pubblicato dopo la guarigione.

Lo scorso 15 settembre era stato ricoverato all’Hopital Civic di Strasburgo per una “brutta” polmonite da legionella, sebbene apparisse in “buone condizioni”. Dopo una settimana era stato dimesso ed era rientrato in Italia per continuare le cure nel proprio Paese.

Sassoli è stato il secondo presidente italiano del Parlamento Europeo dopo Antonio Tajani da quando l’assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale. Il suo incarico sarebbe scaduto a giorni.
A dare la notizia il suo portavoce da anni, Roberto Cuillo. Nelle prossime ore si sapranno la data e il luogo del funerale.

A dicembre Sassoli aveva detto che non si sarebbe ricandidato alla guida dell’Europarlamento. E giovedì prossimo era prevista l’elezione del suo successore, per la seconda metà della legislatura.

Giornalista, conduttore televisivo, vicedirettore del Tg1, Sassoli era entrato in politica come europarlamentare del Partito democratico nel 2009. Una vita con due grandi passioni: il giornalismo e la politica.

Nato a Firenze il 30 maggio 1956, David Sassoli si era trasferito fin da piccolo a Roma seguendo il padre, giornalista. Il liceo classico Virgilio, poi l’iscrizione a Scienze politiche, Sassoli passò però subito alla pratica professionale: Il Tempo, l’agenzia Asca, la redazione romana del Giorno e poi la Rai, dove venne assunto nel 1992. E in Rai divenne uno dei volti più familiari per il grande pubblico, come conduttore del Tg1, fino alla vicedirezione nell’era di Gianni Riotta.