Home Salute Sanità umbra allo sfascio: 74mila anziani rinunciano a visite mediche ed esami

Sanità umbra allo sfascio: 74mila anziani rinunciano a visite mediche ed esami

Sanità umbra allo sfascio: 74mila anziani rinunciano a visite mediche ed esami

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Fa discutere il caso della paziente folignate arrivata dopo sette mesi di attesa a Spoleto per l’appuntamento con lo specialista, ma dato che il medico era in ferie le hanno detto che dovrà attendere un altro anno

Che la Sanità Pubblica in Umbria sia andata peggiorando da quando si è insediata la Giunta Tesei è un dato di fatto.
Lo certificano i dati stati diffusi dall’Istituto Superiore della Sanità, che attestano come nel biennio 2021-2022 il 27,4% degli ultra 65enni umbri ha dichiarato di avere difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari.
E proprio per questo motivo ben 74.000 anziani, cioè il 32,35% su 228 mila cittadini che hanno una età superiore ai 65 anni, hanno rinunciato a esami diagnostici o visite mediche: una percentuale nettamente più alta rispetto a quella italiana, che interessa praticamente un anziano su quattro (24,3%), con l’Umbria che è fra le tre peggiori regioni italiane (Marche 33%, Sardegna 39,2%).

In pratica, è stato rilevato, gli anziani con pensioni basse sono quelli che con più probabilità rinunciano a curarsi. Il 36% ha riferito di aver rinunciato a causa delle infinite liste di attesa, il 7% per difficoltà di raggiungere la struttura (troppo distante o senza collegamenti e mezzi di trasporto adeguati) o a causa della scomodità degli orari proposti.

Ben il 5% degli anziani ha riferito che la rinuncia è stata determinata dai costi troppo elevati dei tiket e non sostenibili per il loro basso reddito famigliare. Dati che indicano il declino della qualità del nostro sistema sanitario pubblico regionale.
Un declino che è da collegare alla politica della giunta regionale di destra, volta a far collassare la sanità pubblica per favorire quella privata e le assicurazioni.

A ulteriore testimonianza delle difficoltà in cui si ritrovano a vivere gli anziani malati arriva dalla denuncia di una folignate che la scorsa estate, una volta che ha atteso sette mesi la visita da uno specialista, arrivata da Foligno nella palazzina di via Manna, a Spoleto, si è sentita dire che il medico era in ferie.
Non solo. Per il nuovo appuntamento, con un medico diverso da quello scelto all’epoca, le è stato detto che dovrà attendere altri due mesi e mezzo, mentre il primo posto utile con lo specialista scelto a suo tempo, che l’utente considera un punto di riferimento, è a dicembre 2024, fra quasi un anno.

Un fatto certamente spiacevole quello raccontato al Messaggero dalla donna, che fa capire come sia in atto un degrado che in pochi mesi ha portato la Sanità Pubblica Regionale, dall’essere esempio di eccellenza nazionale fino a ricoprire l’ultimo posto in termini di servizi e organizzazione.