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Rocchetta, primo stralcio di lavori affidati entro il 16 giugno

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L’obiettivo dell’azienda è il 2023 e dovrebbe portare nuovi posti di lavoro legati alle attività turistiche e ambientali

Tutta Gualdo Tadino guarda con attenzione al futuro della Rocchetta. Sono stati presentati ieri al teatro Talia i progetti, distinti, per la sistemazione del costone roccioso della Valle del Fonno finanziato con fondi statali e regionali e per la realizzazione dell’oasi, realizzati dall’azienda di acque minerali nell’ambito del rinnovo della concessione da parte della Regione Umbria.
Soddisfatto il sindaco Massimiliano Presciutti, che come riporta il Corriere dell’Umbria, ha dichiarato: «E’ un momento importante e atteso da sette anni. Abbiamo 56 milioni tra finanziamenti pubblici e soldi messi a disposizione dall’azienda. I progetti sono pronti. Dobbiamo procedere in maniera celere per dare corpo alla loro realizzazione».
Presentato per la prima volta il progetto per la messa in sicurezza del costone roccioso che sovrasta l’area Rocchetta. Presciutti ha spiegato che dopo l’incontro di ieri verrà chiesto, come sei anni fa, un parere scritto sui progetti ad associazioni e portatori di interesse, poi ci saranno i passaggi nelle commissioni consiliari e in consiglio comunale. L’obiettivo è quello di affidare i lavori, finanziati per il primo stralcio dalla Regione per oltre 700 mila euro, entro il 16 giugno.

Roberto Morroni

In questo senso lo stesso Presciutti ha ringraziato la Regione, iniziando dal vicepresidente Roberto Morroni, e quanti hanno permesso di arrivare a questo punto. Sugli aspetti tecnici sono intervenuti Angeletti e Capoccia.

L’obiettivo è la riduzione del rischio che dovrebbe passare da R4 a R3, consentendo di fatto il transito delle persone e non la presenza fissa.

Previsti interventi come il disgaggio dei volumi instabili (la rimozione dei massi pericolanti), la legatura dei volumi rocciosi in quota, l’installazione di tre nuove barriere paramassi a valle delle esistenti. Il tutto nel rispetto dell’habitat, evitando interventi dal primo marzo al 30 giugno.
Gli stessi tecnici hanno ipotizzato anche un secondo stralcio non ancora finanziato che potrebbe portare a una riduzione del rischio a R2, ovvero a una condizione che potrebbe prevedere di nuovo la presenza in maniera “stanziale” delle persone nella zona della vasca, pizzeria e grottino, le fonti storiche della Rocchetta.

I tecnici di Rocchetta hanno illustrato il progetto che prevede in sintesi la regimazione delle acque nella zona a monte in maniera da impedire il ripetersi di eventi come l’alluvione del 2013, con interventi di ingegneria idraulica. Interventi che, dall’intersezione con la strada per Santo Marzio, prevedono la creazione di un’oasi, senza accesso delle macchine, con parchi adventure e giochi inclusivi. Da definire la questione del capannone che Rocchetta intendere mettere a disposizione del Comune.

A presentare i progetti anche il geologo Andrea Angeletti e l’ingegnere Gabriele Capoccia, per quanto riguarda il costone roccioso, l’ingegnere Filippo Forlani e il geometra Giuseppe Passeri, per quello che concerne l’oasi.

L’obiettivo dell’azienda è il 2023 e dovrebbe portare nuovi posti di lavoro legati alle attività turistiche e ambientali.

Due gli obiettivi fondamentali: il recupero di un’area praticamente inaccessibile e la sua restituzione in sicurezza alla collettività e, allo stesso tempo, la valorizzazione di una risorsa naturalistica rendendola fruibile per varie attività quali quelle sportive, ludiche e ricreative.

Prevista, tra l’altro, la demolizione dell’ex stabilimento Rocchetta, e la messa a disposizione di alcune di alcune proprietà dell’azienda al Comune, “a favore quindi della comunità locale” come hanno annunciato i vertici.
Si tratta di un intervento di ripristino e qualificazione che, come è stato ricordato durante la presentazione dall’amministratore delegato dell’azienda di Gualdo Tadino Maurizio Bigioni e dalla responsabile investimenti e sviluppo Chiara Bigioni, avrebbe dovuto realizzarsi fra il 2015 e il 2016, ed era proposto come primo nella richiesta di proroga della concessione. Il tutto in cambio del rinnovo della concessione. Ma la situazione è complessa: i terreni sono della Comunanza e vuole dettare le regole sulle proprie terre, essendone proprietaria accertata da vari tribunali.