Home Cronaca Ritrovati a Umbertide 16 dipinti rubati in Piemonte

Ritrovati a Umbertide 16 dipinti rubati in Piemonte

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Tutte le opere, anche i beni appartenenti a privati, sono state restituite ai legittimi proprietari o eredi

Iquadri erano in bella mostra sulle pareti del salone per ricevimenti di una struttura ricettiva di Umbertide, in provincia di Perugia. A notarli sono stati i carabinieri del nucleo speciale per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) di Firenze, che hanno riconosciuto le opere d’arte trafugate a chiese e a privati tra la fine anni Novanta e inizio anni Duemila, in Toscana, Piemonte, Veneto, Marche e Lombardia.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, durata circa un anno, alla fine ha permesso di recuperare i dipinti di grande valore dalla disponibilità di un noto imprenditore umbro.

Dall’Arma spiegano che le indagini hanno preso il via dal quotidiano e meticoloso controllo dei siti internet di settore e anche, come in questo caso, di immagini relative a palazzi o edifici storici, utilizzate per altri scopi. In questo caso, nello specifico, sulla pagina web della struttura ricettiva dell’imprenditore, usata per banchetti e ricevimenti, i militari hanno notato due delle tele asportate alla chiesa di Santa Maria a Vigesimo di Barberino del Mugello, in provincia di Firenze, affisse alle pareti del salone.
Nel corso di una successiva fase investigativa, in seguito a una perquisizione delegata dall’autorità giudiziaria ed eseguita nel Comune di Umbertide, in provincia di Perugia, sono state scovate le restanti 12 opere.
I carabinieri hanno potuto riscontrare immediatamente che i beni risultavano essere stati rubati, grazie agli accertamenti svolti in tempo reale mediante la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, gestita dal Comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Le forze dell’ordine inoltre avrebbero constatato l’estraneità ai fatti per l’imprenditore, il quale sarebbe stato raggirato da un noto ricettatore, oggi deceduto, e che viveva nella provincia di Perugia. Quest’ultimo, sicuro che l’imprenditore non le avrebbe mai messe in commercio, nel corso del tempo gli avrebbe venduto le sedici opere d’arte garantendone la lecita provenienza.
Tutte le opere, anche i beni appartenenti a privati, sono state restituite ai legittimi proprietari o eredi.