Home Cronaca Pene ridotte agli imputati per maltrattamenti nella struttura l’Alveare

Pene ridotte agli imputati per maltrattamenti nella struttura l’Alveare

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La Corte di Appello di Perugia ha confermato l’impianto accusatorio ma ha ridimensionato pene e risarcimenti

La Corte d’Appello di Perugia ha confermato l’impianto accusatorio per i presunti maltrattamenti avvenuti, tra il 2014 e il 2016, nella struttura riabilitativa L’Alveare di Torchiagina, ma, allo stesso tempo, ha ridimensionato pene e risarcimenti a carico degli imputati.

I giudici hanno assolto due degli imputati “per non aver commesso il fatto”, mentre Fulvio Fraternale, responsabile della casa di riposo, è stato condannato a 4 anni e 9 mesi di reclusione (erano 6 nel precedente giudizio). Assolta la figlia di Fraternale, Irene, che in primo grado era stata condannata a 3 anni.

Radu Bogdan Gancean, riconosciuto come il più violento tra gli operatori, è stato condannato a 5 anni di reclusione; in primo grado gli erano stati inflitti 7 anni e sei mesi.

La Corte d’Appello ha inoltre condannato, rimodulandone le pene, Maria Grazia Chiarello a 4 anni e 4 mesi (6 anni e mezzo in primo grado); Alessio Belardi a 4 anni e 3 mesi (5 anni e mezzo); Vito Mauro a 2 anni e 8 mesi (2 anni e 9 mesi); Antonio Vasta a 2 anni e 6 mesi (2 anni e 9 mesi); Luisa Moschiano a 1 anno e 8 mesi (2 anni e 9); Matteo Servello a 1 anno e 8 mesi (3 anni e 9 mesi); Rosa Piscitelli a 1 anno e sei mesi (2 anni e 2 mesi); Eleonora Bacchi a 1 anno e 4 mesi (2 anni e 9 mesi).

Rivisti al ribasso anche i risarcimenti per le vittime dei maltrattamenti. Tra 90 giorni si conosceranno le motivazioni della Corte d’Appello di Perugia.