Home Orvieto Orvieto, detenuto islamico espulso dal carcere: stava progettando un attentato terroristico

Orvieto, detenuto islamico espulso dal carcere: stava progettando un attentato terroristico

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Il marocchino di 40 anni è stato rispedito nel suo Paese

Un detenuto marocchino di 40 anni, che stava scontando una condanna nel carcere di Orvieto, è stato espulso dopo che gli investigatori della questura di Terni, in collaborazione con la polizia penitenziaria, hanno scoperto che stava progettando un attentato terroristico.

Il detenuto, che si era radicalizzato durante la sua detenzione e aveva iniziato a sostenere con fervore la religione islamica, al punto da ipotizzare di sacrificarsi per punire gli “infedeli”, è stato rispedito nel suo paese.

Gli investigatori l’hanno espulso per la sua pericolosità sociale nel momento in cui è uscito dal carcere per il fine pena.

Stessa sorte e per le stesse ragioni per un brasiliano di 38 anni, che nel carcere di Sabbione a Terni ha scontato la condanna per un omicidio commesso fuori regione.

Ma l’espulsione per la sua pericolosità sociale è scattata anche per un macedone di 42 anni finito in carcere per violenza domestica e stalking nei confronti della moglie. Quando è uscito da Sabbione è stato rispedito a casa.

Come riporta Il Messaggero: “L’anno appena concluso ha visto la terza sezione espulsioni della questura eseguire 151 provvedimenti: sei persone sono state accompagnate nei loro paesi, Marocco, Porto Rico, Macedonia, Brasile e Nepal, altre 29 nei centri di permanenza e rimpatrio. In 116 casi, è stato emesso un ordine del questore per lasciare il territorio nazionale.

L’ufficio immigrazione in dodici mesi ha revocato, per mancanza di requisiti, 95 permessi di soggiorno. Questa attività si affianca ai controlli congiunti con la polizia locale nelle case di Borgo Bovio e viale Brin per stanare gli inquilini fantasma, a quelli con l’ispettorato del lavoro nelle attività commerciali a caccia di lavoratori irregolari e ai ripetuti blitz con la chiusura di diversi bar della città per ragioni di ordine pubblico”.