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Orvieto, c’è anche un rapper fra i presunti responsabili degli atti vandalici in città

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Il ringraziamento del sindaco Roberta Tardani alla Polizia

Canzoni che inneggiano alla violenza, al maschilismo, alla droga; un video musicale inquietante.
Questo il contenuto della perfomance musicale del trapper che la Polizia ha denunciato insieme ad un altro ragazzo per aver lanciato un masso di quaranta chili dalla rupe di Orvieto sopra una Fiat Cinquecento, che era parcheggiata accanto alla chiesa della Madonna del Velo, appena fuori porta Romana.
K.D.S. sono le iniziali del ventisettenne italo-francese, residente ad Orvieto Scalo. È lui il trapper che avrebbe agito insieme al compare, E.C., venticinque anni residente anche lui ad Orvieto Scalo.
Entrambi dovranno rispondere di lancio di oggetti pericolosi e danneggiamento aggravato e continuato, ma hanno rischiato che venisse contestato loro il tentato omicidio. A loro carico ci sono decine di episodi di danneggiamento di auto in sosta.

Roberta Tardani

 “Desidero complimentarmi e ringraziare la Polizia di Orvieto per essere riuscita a individuare e denunciare i presunti responsabili degli atti vandalici che negli ultimi mesi si sono verificati in città“.

Il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, commenta così l’operazione della Polizia di Stato che ha permesso di denunciare per danneggiamento aggravato e continuato i presunti autori degli atti vandalici contro le auto parcheggiate nelle piazze e nelle strade di Orvieto.

Si tratta di gesti non solo odiosi e vigliacchi, in alcuni casi anche pericolosi per l’incolumità delle persone – continua il primo cittadino – ma che soprattutto hanno avuto l’effetto di generare un clima di insicurezza che non appartiene assolutamente alla nostra città. Per quanto ci riguarda abbiamo avuto sempre fiducia nell’operato delle Forze dell’ordine, con cui eravamo in costante contatto passo dopo passo, e con le quali, attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza, abbiamo collaborato per fornire un supporto alle indagini. Questo è quanto facciamo quotidianamente per rendere più sicura la nostra città nella quale questi fenomeni, assolutamente deprecabili, sono fortunatamente circoscritti e isolati, come dimostra il caso specifico”.

“Posso comprendere la rabbia e la frustrazione di chi ha subìto pesanti danneggiamenti – conclude – valuteremo tutto quello che è nelle nostre possibilità e facoltà per tutelare la nostra comunità negli eventuali procedimenti che si potrebbero aprire.