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“Orizzonti Digitali”: all’Isola Polvese imprenditori, istituzioni e amministratori a lezione da Luciano Floridi

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Presentato anche il progetto guidato da Confindustria Umbria per la costituzione di un European Digital Innovation Hub

Circa duecento tra imprenditori e manager hanno partecipato a “Orizzonti Digitali”, iniziativa di due giorni organizzata all’Isola Polvese da Confindustria Umbria e Umbria Digital Innovation Hub, realtà promossa da Confindustria Umbria per accompagnare le imprese nella trasformazione digitale.

Rappresentanti del mondo della ricerca, dell’industria e delle istituzioni si sono confrontati sull’intelligenza artificiale, sul digitale e sui poli europei di innovazione digitale e hanno seguito la lezione del professor Luciano Floridi, filosofo della tecnologia tra i più autorevoli al mondo, in videocollegamento dall’Università di Yale dove dirige il Centro per l’etica digitale. Già docente di Oxford, Floridi ha spiegato come l’intelligenza artificiale cambia il mondo e le imprese, e quali problemi morali sono connessi all’affermarsi impetuoso di questa tecnologia.

Ai lavori, aperti dal presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, dal presidente di Umbria Digital Innovation Hub Alessandro Tomassini e dal Procuratore Generale Sergio Sottani, moderati da Maria Concetta Mattei, sono intervenuti Elio Catania, senior digital advisor, Angelica Donati, presidente di ANCE Giovani, Domenico Favuzzi, ceo e presidente di Exprivia, Maurizio Oliviero, rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Michele Fioroni, assessore regionale allo Sviluppo economico e Gianluigi Viscardi, coordinatore nazionale della rete DIH di Confindustria.

“L’intelligenza artificiale e il digitale in generale – ha osservato Luciano Floridi – stanno radicalmente trasformando il mondo del lavoro e il modo in cui possiamo essere creativi e produttivi. Ma il fattore più influente non è la profondità del cambiamento quanto la sua velocità e polarizzazione. La prima rende difficile per la società sia adattarsi sia prendere le misure più efficaci per gestire e indirizzare la transizione. La seconda crea divisioni tra chi trae beneficio dalle nuove soluzioni e chi ne resta escluso, o addirittura ne paga i costi. In entrambi i casi la soluzione non è meno ma più intelligenza umana, e più capacità predittiva, manageriale e innovativa. Per questo il futuro appartiene ai nuovi colletti verdi, che hanno la responsabilità di gestire e indirizzare la rivoluzione digitale e l’AI come straordinarie risorse per risolvere i problemi ormai globali che devono essere affrontati, dalla crescita economica all’ingiustizia sociale fino all’impatto ambientale. E per questo il mondo aziendale e produttivo può e deve abbracciare un ruolo più ampio di quello della creazione della ricchezza, per coordinare gli sforzi anche su come crearla e come distribuirla in modo sostenibile e socialmente preferibile”.

L’iniziativa è stata anche l’occasione per presentare il nuovo Polo europeo di Innovazione Digitale, Umbria Digital Data, coordinato da Confindustria Umbria con il supporto di 12 partner, sostenuto dai fondi pubblici a seguito del superamento da parte della proposta umbra della selezione europea.

“Nei prossimi tre anni – ha sottolineato il presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli – destineremo 5 milioni di euro, grazie al progetto finanziato dal Pnrr di cui siamo soggetto attuatore, per aiutare le imprese e la pubblica amministrazione a sviluppare progetti di innovazione digitale, sperimentare tecnologie avanzate, introdurre applicazioni di intelligenza artificiale, aumentare la sicurezza informatica, formare le competenze, accedere al calcolo ad alte prestazioni”.

All’iniziativa hanno partecipato – sia da remoto che in presenza – anche manager della cooperazione internazionale e referenti dei Poli europei di innovazione digitale provenienti da Argentina, Uruguay, Perù, Colombia, Messico, Finlandia, Romania, Portogallo, Lituania, Germania e Polonia: in particolare, la seconda giornata dei lavori si è svolta interamente in lingua inglese per un confronto tecnico rivolto agli operatori digitali.

“La rete internazionale – ha affermato il presidente di Umbria Digital Innovation Hub Alessandro Tomassini – è un grande valore che mettiamo a disposizione delle imprese umbre, che possono così lavorare con le migliori competenze internazionali in ambito digitale. Ci consente inoltre di promuovere all’estero le nostre eccellenze digitali. Abbiamo infatti presentato tre progetti, due in America del sud e uno in Africa, per portare in quei Paesi le professionalità umbre ed europee”.