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Olio in Umbria, raccolta dimezzata per colpa del caldo e della mosca olearia

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Assoprol prevede un calo del 50-60% sul 2022

L’Assoprol, per gli effetti del forte caldo delle temperature meteo, prevede in Umbria un calo della produzione del 50-60% dell’olio rispetto all’anno precedente.

Marco Viola, presidente di Assoprol, associazione che riunisce i produttori locali di olio extravergine di oliva, fotografa la situazione. “Quello che ha provocato il danno sono state le piogge tardive di giugno, mentre era in atto la fioritura, che hanno creato problemi all’allegagione: lì c’è stato il primo duro colpo”. “E poi – continua – non c’è da dimenticare la questione del clima: quest’anno gli sbalzi termici e l’alta presenza di umidità faranno la differenza in negativo e questo accadrà soprattutto nelle zone pianeggianti”.

Un fattore, quello dell’umidità eccessiva, che fa crescere la presenza della mosca olearia (Bactrocera oleae) che proprio adesso inizia a manifestarsi in maniera importante in tutte le aree monitorate da Assoprol: Trasimeno, Perugino, Assisano, Folignate, Spoletino e poi ancora Gualdese, Bettona e Deruta.

In Umbria sono circa 30mila gli ettari destinati alla coltura olivicola, con 28.800 olivicoltori.
Nella regione si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo, che coprono circa 30mila ettari.
L’olio extra vergine d’oliva umbro è il risultato di circa 27.000 ettari di oliveti (circa 250 frantoi) con una produzione media che si attesta intorno ai 90.000 quintali annui.
La produzione olivicola umbra nella campagna 2022-2023 ammonta a 4.036 tonnellate, un valore in netta crescita tendenziale (+27%) ma ancora inferiore rispetto alla media degli anni 2018-2021, pari a 5.096 tonnellate.