Home Cronaca Mafia in Umbria, la Dia registra 3.395 operazioni finanziarie sospette

Mafia in Umbria, la Dia registra 3.395 operazioni finanziarie sospette

0

Alto il numero di possibili fenomeni di usura durante il periodo della pandemia

La Dia, Direzione investigativa antimafia, per il secondo semestre del 2020, con proiezioni anche sul 2021, rileva una presenza inquietante di operazioni sospette effettuate dalla criminalità organizzata. Numeri che vengono a confermare i timori da parte del ministero dell’Interno, che dalle settimane immediatamente successive allo scoppio della pandemia ha subito battuto forte su prefetture e questure per allertare a tenere alta l’attenzione contro tutte le mafie.  Allo stesso modo di quanto fanno guardia di finanza e reparti speciali dei carabinieri.
Per quanto riguarda Perugia e Umbria gli esperti dell’antiterrorismo hanno registrato 3.395 operazioni finanziarie sospette, con denari impiegati di provenienza illecita, investimenti della criminalità organizzata nei settori legali dell’economia cittadina e regionale.
Come rileva , si tratta di un dato impressionante, dal momento che fino al primo semestre 2020 la media era all’incirca di un centinaio al mese, ora siamo su oltre 500 al mese.
Da segnalare come siano aumentate in maniera esponenziale le segnalazioni riferibili direttamente alla criminalità organizzata (oltre 1600 contro i qualche centinaio delle rilevazioni prececenti) mentre sono 1700 segnalazioni che si riferiscono a reati spia della presenza di criminalità, come usura e riciclaggio.
Parallelamente, sottolinea ancora la Dia «nel periodo in esame sono state altresì sviluppate singole progettualità incentrate su taluni fenomeni individuati per settore commerciale o finanziario e con alto rischio di infiltrazione mafiosa. In tale ambito, si è avuto riguardo tra l’altro all’emergenza sanitaria da coronavirus rispetto alla quale sono state attuate specifiche procedure di analisi che consentono di rilevare schemi di operatività finanziaria sospetta nonché l’origine e la destinazione dei flussi sospetti».