Home Cronaca Mafia in Umbria, firmato un protocollo di collaborazione per tenere alta l’attenzione

Mafia in Umbria, firmato un protocollo di collaborazione per tenere alta l’attenzione

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Il giudice Claudio Cicchella

Presso la Corte di Appello di Perugia è stato sottoscritto un accordo che mira a rafforzare la cooperazione tra le autorità preposte alla prevenzione

Presso l’Aula Goretti della Corte di Appello di Perugia è stato firmato un accordo di collaborazione che mira a rafforzare la cooperazione tra le autorità preposte alla prevenzione antimafia.
L’obiettivo principale è contrastare l’espansione e il radicamento della criminalità organizzata nel distretto di Perugia attraverso una maggiore collaborazione tra le autorità competenti.

L’accordo è stato sottoscritto dal Procuratore Generale Sergio Sottani, dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia Raffaele Cantone, dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Terni Alberto Liguori, dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto Claudio Cicchella, dal Questore della Provincia di Perugia Fausto Lamparelli e dal Questore della Provincia di Terni Bruno Failla.

Il protocollo prevede l’adozione di strumenti organizzativi condivisi per coordinare le attività di prevenzione e evitare duplicazioni o sovrapposizioni di iniziative investigative.

Si punta anche a favorire gli scambi di informazioni, collegare gli sviluppi investigativi e valutare la possibilità di proporre azioni congiunte quando più ambiti territoriali sono coinvolti.

Il Procuratore distrettuale convocherà apposite riunioni con i Questori per identificare i soggetti legati o affiliati alla criminalità organizzata mafiosa, al fine di avviare indagini patrimoniali volte alla confisca dei beni acquisiti illegalmente. Il Procuratore Generale sarà responsabile di promuovere incontri con i Procuratori presso i Tribunali del circondario per favorire il coordinamento organizzativo.

Il protocollo prevede anche la possibilità di utilizzare il patrimonio informativo della banca dati del sistema informativo della Direzione Nazionale Antimafia e delle Direzioni Distrettuali Antimafia, nel rispetto delle limitazioni e delle condizioni di accesso. Le autorità coinvolte potranno anche richiedere il supporto investigativo fornito dal Servizio Centrale Anticrimine del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. In alcuni casi, potranno essere coinvolte anche le forze di polizia come Carabinieri, Guardia di Finanza o altre unità di polizia, attraverso l’istituzione di un’apposita delega di indagine.

L’accordo di oggi fa parte di un più ampio progetto di prevenzione promosso dal Procuratore Generale, che ha evidenziato un aumento dei reati legati alle associazioni criminali di stampo mafioso e al riciclaggio nel territorio umbro. Nonostante non sia segnalato un radicamento di vere e proprie associazioni mafiose nella regione, sono presenti reati che indicano la presenza di criminalità organizzata e soggetti collegati a sodalizi mafiosi.