Home Attualità La Pfizer annuncia per il 2022 la prima pillola anti-Covid-19

La Pfizer annuncia per il 2022 la prima pillola anti-Covid-19

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Eviterà che i pazienti siano ospedalizzati o finiscano in terapia intensiva

di Domenico Paladino – Contro il Coronavirus sono impegnate le più grandi aziende farmaceutiche di tutto il pianeta, e proprio da quel fronte arriva una notizia molto rassicurante.

La Pfizer, che ha sviluppato il primo vaccino Covid-19 con il produttore farmaceutico tedesco BioNTech, ha avviato fin da subito uno studio clinico per testare una nuova terapia antivirale e ha annunciato che fra pochi mesi metterà sul mercato la prima pillola ad hoc che potrebbe dar luogo davvero ad una svolta fondamentale nella lotta al Covid.

Si tratta di una semplice pillola da ingerire direttamente a casa per curare gli effetti della malattia, da prendere all’insorgenza della malattia e che verrebbe a sostituire anche la vaccinazione. Il trattamento potrebbe essere usato fin dalle prime fasi della malattia e, visto che è facilmente autogestibile non richiederebbe nessun ricovero in ospedale.

Il prodotto fa parte di una classe di medicinali chiamati inibitori della proteasi e agisce inibendo un enzima necessario al virus per replicarsi nelle cellule umane. Gli inibitori della proteasi si sono rivelati efficaci e dunque usati per trattare altri patogeni virali come l’Hiv e l’epatite C.

Se gli studi clinici funzionassero e la Food and Drug Administration approvasse il trattamento, il farmaco potrebbe essere distribuito a partire dagli Stati Uniti già dalla fine dell’anno.

Spiega Valentina Marino, direttrice medico di Pfizer Italia: «Siamo alla prima fase della sperimentazione Pfizer per la produzione di una pillola anti-Covid che ha l’obiettivo di riuscire a bloccare il virus. Una volta messa a punto sarebbe la prima terapia specifica per il Covid-19, fino a questo momento curato quasi sempre con farmaci già in commercio e “prestati” per l’emergenza».

Il direttore medico dell’azienda farmaceutica ha poi commentato la possibilità di sospendere i brevetti per la produzione dei farmaci anti-Coronavirus: «Si rischia discontinuità nella fornitura delle dosi necessarie a combattere la pandemia – ha spiegato – e un calo nella qualità dei farmaci, per efficacia e sicurezza». Sull’efficacia dei preparati contro le varianti ha aggiunto: «I dati dimostrano che i farmaci disponibili sono validi e funzionano».

Ma sul fronte della guerra al Covid c’è un’altra buona notizia che fa ben sperare per il futuro.

«Abbiamo dimostrato che raggi Uva e Uvb del sole nel giro di poche decine di secondi uccidono completamente il Sars-Cov-2» – afferma Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore scientifico dell’Irccs di Milano Fondazione Don Gnocchi, autore, insieme al gruppo di ricerca dell’Istituto nazionale di astrofisica, di uno studio tutto italiano pubblicato in preprint.

«Questa ricerca – spiega Clerici all’Adnkronos Salute – è essenzialmente il seguito di un precedente lavoro che avevamo fatto l’anno scorso quando avevamo visto che i raggi Uvc che sono una componente dei raggi solari che però non arriva sulla terra, uccidevano il Sars-Cov-2 dopo un’esposizione di pochi secondi».

Lo studio offre uno spunto importante anche per l’eventuale gestione a scopo preventivo per quanto riguarda i luoghi chiusi. I raggi potrebbero essere utilizzati nei cinema, negozi, uffici e anche nelle scuole. «Anche se fosse necessario – dichiara Clerici – tenere accese le lampade per diverse ore in presenza di persone, non si verificherebbe alcun rischio per la salute».