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Invecchiamento e calo demografico: proposte Spi Cgil per fermare il declino di Perugia

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Immagine di Freepik

In dieci anni la popolazione è calata del 2,1% ed è cresciuto l’indice di vecchiaia

Spopolamento e invecchiamento della popolazione non sono fenomeni che colpiscono soltanto le aree interne della nostra regione. Anche il capoluogo Perugia, la città più grande della regione, è infatti in declino demografico. Lo testimoniano i dati raccolti ed organizzati dallo Spi Cgil, lega Perugia-Corciano-Torgiano, insieme alla struttura provinciale del sindacato pensionati. Dati resi noti oggi, 19 luglio 2023, nel corso di una conferenza stampa tenuta da Renzo Basili, segretario della Lega Spi Cgil di Perugia, e Mario Bravi, segretario generale dello Spi Cgil provinciale di Perugia.

Attualmente, i residenti di Perugia sono 161.748. Nel 2012 erano 165.271. Per cui nell’arco di un decennio la popolazione è calata del 2,1%. Contemporaneamente è cresciuto moltissimo l’indice di vecchiaia (che misura il numero di anziani presenti in una popolazione ogni 100 giovani), passato dal 164% del 2012 all’attuale 207%. Non a caso gli over 65 di Perugia hanno superato la soglia dei 40mila, mentre gli over 80 sono ormai prossimi al 9% della popolazione.

Accanto al dato demografico c’è poi quello economico e sociale: le pensioni percepite dagli anziani e soprattutto dalle anziane di Perugia sono mediamente molto basse: 1540 euro lordi per i maschi, 1082 euro lordi per le femmine.

Renzo Basili e Mario Bravi durante la conferenza stampa

Questi e molti altri dati forniti dallo Spi, spingono il sindacato pensionati a lanciare un appello alle istituzioni, Regione e Comune: “Se non si interviene in fretta su questo quadro – hanno detto Basili e Bravi nel corso della conferenza stampa – la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente. Ecco perché come Spi, accanto all’analisi, avanziamo alcune proposte precise alla politica e alle istituzioni locali”.

La prima è quella di effettuare “un censimento” della popolazione anziana (e spesso sola) che vive nel vasto territorio del Comune di Perugia (undicesimo comune in Italia per estensione territoriale), andandone a indagare condizione individuale e bisogni. Fatto questo, secondo lo Spi Cgil è assolutamente fondamentale “l’assunzione di personale medico e paramedico nelle strutture sanitarie, con un livello salariale adeguato, che faccia venir meno il processo migratorio di tali professionalità’ verso altre regioni.

Altra proposta dello Spi è quella della istituzione della figura “dell’infermiere di territorio o di quartiere”, da integrare con le nascenti case di comunità (del cui contenuto ancora non si praticamente nulla). E ancora, la cooprogettazione, attraverso l’accordo con le associazioni di volontariato, per l’assistenza domiciliare, in grado da creare una rete di collegamento per le persone anziane. Infine, lo Spi Cgil chiede la realizzazione di residenze sanitarie per anziani, per accogliere le persone sole e con handicap, mettendo fine alle infinite liste di attesa.