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Il Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, a Perugia

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L’Umbria al centro del traffico internazionale di droga

Ieri mattina il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo ha incontrato il procuratore della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone che, nel fotografare la lotta alla droga in Umbria, ha confermato che la nostra regione è una terra di criminali provenienti dall’estero e di una serie di soggetti collegati con le organizzazioni mafiose.

Il Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo ha spiegato che le organizzazioni mafiose non rappresentano solo un problema del Mezzogiorno o di alcune regioni specifiche, ma sono una componente diffusa sul territorio nazionale e anche in altri paesi, e si pongono l’obiettivo di trasformare la violenza in ricchezza espandendo le loro attività a livello globale.

Cantone ha confermato la sua preoccupazione che deriva dal fatto che “in Umbria esiste il monopolio della droga, particolarmente fruttuoso, in mano alle organizzazioni africane e albanesi “.

Secondo il nostro procuratore queste organizzazioni investirebbero in attività economiche, creando nuove strutture che, grazie alla loro disponibilità finanziaria, possono ottenere una serie di servizi per tutti gli affiliati con “collegamenti diretti con la madre patria”.

Il Procuratore ha poi puntualizzato come queste organizzazioni stiano adottando sempre più strategie mafiose, investendo in attività economiche, creando vere e proprie strutture, con collegamenti internazionali. Ha evidenziato l’importanza di contrastare e segnalare il rischio di connessioni tra la criminalità organizzata tradizionale e questi nuovi attori.

Il Procuratore Nazionale Antimafia Melillo ha affermato che le organizzazioni mafiose non rappresentano solo un problema del Mezzogiorno o di alcune regioni specifiche, ma sono una componente diffusa sul territorio nazionale e anche in altri paesi, ed ha aggiunto che tali organizzazioni hanno l’obiettivo di trasformare la violenza in ricchezza, e che le loro attività si estendono a livello globale. Ha poi sottolineato come il traffico di stupefacenti giochi un ruolo centrale in questo processo di integrazione delle strutture criminali.

Le dichiarazioni dei procuratori evidenziano l’importanza di affrontare con determinazione e collaborazione congiunta il fenomeno della criminalità organizzata e dei capitali illeciti. La presenza di infiltrazioni criminali e i flussi finanziari illeciti rappresentano una sfida costante per le istituzioni e richiedono un impegno unitario per contrastare tali fenomeni e garantire la sicurezza e la legalità nel territorio di Perugia e dell’Umbria.

Il procuratore generale Sergio Sottani ha invece sottolineato il fenomeno della “borghesia mafiosa” secondo cui stiamo assistendo alla crescita di infiltrazioni mafiose in più territori del nostro paese prima d’ora non occupati e questo comporta un rischio che deve essere contrastato, a partire dalla confisca dei beni che anche nel territorio perugino derivano dal riciclo di proventi illeciti.