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I vincitori della 77ª edizione del Lirico Sperimentale “Comunità europea”

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Ai vincitori, oltre la prevista borsa di studio di diecimila euro, sarà offerta l’opportunità di seguire i corsi di formazione che nel 2023-24 si svolgeranno a Spoleto per cinque mesi

di Stefano Ragni – Dieci nuove voci andranno ad arricchire il palcoscenico del melodramma internazionale grazie alla pedana offerta loro dal Lirico Sperimentale “Adriano Belli” di Spoleto.
A lavori di selezione e di premiazione conclusi appena la settimana scorsa, il direttore generale Claudio Lepore può ben compiacersi di quanto ha ottenuto proprio nei giorni in cui al Teatro Nuovo si dibatteva e di valutava sulla qualità dei giovani cantanti.
Come auspicato da tempo, il vicepresidente della Camera dei Deputati, Giorgio Mulè, residenza nella città del ponte e marcato interesse per la lirica, ha ottenuto dalla assemblea plenaria un ordine del giorno che pone sotto l’attenzione dell’organismo politico l’attività svolta dal Lirico Sperimentale, con un relativo intervento economico e la prospettiva di stilare una legge specifica per le attività formative e spettacolari che nascono nel consorzio spoletino. Quello che hanno ottenuto altri organismi centroitaliano che si occupano di musica da camera, ora è in itinere per andare a sostenere quella che dovrebbe essere una specifica connotazione culturale italiana che, nonostante le recenti prove di Sanremo, rimane la culla del canto e dell’opera lirica.

Un forte respiro di sollievo, afferma Lepore, che ci consente di guardare al futuro con una maggiore dose di ottimismo, date le tante urgenze che nascono da una qualità sempre maggiore delle proposte elaborate dal Lirico Sperimentale. E, prosegue Lepore, la eccellenza delle voci che sono state selezionate necessita assolutamente di questi auspicati incrementi di sostegno alla loro formazione che avverrà nei mesi estivi, in vista delle opere che si allestiranno a settembre, tutte tarate sulla specificità delle caratteristiche dei vincitori.

Dieci, si diceva, i premiati, in una successione di votazioni che non hanno raggiunto per nessuno il massimo della valutazione ma che, in ordine scalare sono il soprano Chiara Guerra di Rimini, il tenore Francesco Domenico Doto, di Salerno, il soprano aquilano Aloisia de Nardis, il tenore romano Paolo Mascari, e il baritono sardo Dario Sogos, l’altro baritno Artur Vera di Tirana e la sua concittadina albanese Suada GjergIi, il tenore madrileno Jesu Hernendez Tijera, il soprano napoletano Rosa Vangiani, la teramana Mariapaola Di Carlo, A questi vincitori vanno aggiunte altre voci risultate idonee: Elena Murciano, di Latina, la albanese Juana Shtrepi, il catanese Luca Giovanni Failla, il soprano triestino Virginia Cattinelli, il basso baritono Marco Gazzini di Bergamo.
Ai vincitori, oltre la prevista borsa di studio di diecimila euro, sarà offerta l’opportunità di seguire i corsi di formazione che nel 2023-24 si svolgeranno a Spoleto per cinque mesi. Nei laboratori previsti saranno istruiti dai docenti di interpretazione vocale, Marina Comparato, perugina, a sua volta vincitrice dello Sperimentale, Carmela Remigio, il grande Renato Bruson, dai direttori d’orchestra Marco Boemi, Carlo Palleschi, Marco Angius, Vito Clemente e Raffaele Cortesi. L’insegnamento attoriale sarà svolto da Claudia Sorace, Alessio Pizzech, Andrea Stanisci e Giorgio Bongiovanni. Sono previsti anche corsi di foniatria (dott. Graziano Brozzi) e di trucco e costume (Claudia de Angelis). Storia dell’opera e letteratura specifica avranno come docenti il direttore artistico del festival e il condirettore, Michelangelo Zurletti e Enrico Girardi. Insomma un pacchetto completo come da peculiare specificità del Lirico spoletino.

A lavori conclusi la presidente Battistina Vargiu, non può che ringraziare la giuria che ha svolto i suoi lavori sotto la presidenza di Katia Ricciarelli. Ne erano componenti il tenore Giuseppe Gipali, il musicologo Giancarlo Landini e i citati Zurletti e Girardi. Ora la parola passa alle fasi di studio e di maturazione degli artisti emergenti, nel segno di un progetto umanistico che, grazie alla intuizioni del fondatore, l’avvocato Adriano Belli, fa di Spoleto un centro irradiante di musica vocale unico nel nostro paese e con pochi eguali nel mondo. Una specificità di cui anche i politici umbri attualmente in esercizio di governo dovrebbero saper valutare nella sua importanza.