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Fico al Quirinale con un nulla di fatto e Mattarella convoca Mario Draghi

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Presidente Sergio Mattarella

Giuseppe Conte può quindi considerare conclusa la sua esperienza politica a Palazzo Chigi

Presidente Sergio Mattarella

Roberto Fico ha terminato l’incarico esplorativo con un nulla di fatto. Fallita l’esplorazione del presidente della Camera, il gioco di veti incrociati fra i partiti della maggioranza ha chiuso al Conte ter. Fico è salito al Colle per riferire al presidente Mattarella. Il colloquio è durato circa 40 minuti. Giuseppe Conte può quindi considerare conclusa la sua esperienza politica a Palazzo Chigi, non sarà premier per la terza volta all’interno della stessa legislatura.

“Allo stato attuale permangono distanze alla luce delle quali non ho registrato l’unanime disponibilità di dare vita ad una maggioranza” tra le forze che sostenevano il precedente governo, ha dichiarato uscendo dal Quirinale il presidente della Camera.”Serve un governo di alto profilo, darò presto un incarico non politico”. Così il capo dello Stato dopo l’incontro al Quirinale con Roberto Fico. E il presidente della Repubblica ha già convocato per oggi, mercoledì 3 febbraio, alle 12, il professore Mario Draghi al Colle.

Il presidente ha spiegato le ragioni della sua scelta, e l’esclusione del voto anticipato. “La verifica della maggioranza ha dato esito negativo. Mi appello a tutte le forze politiche per un governo di alto profilo, a breve conferirò l’incarico”. Così Sergio Mattarella con tono grave e perentorio ha annunciato la prossima mossa per provare a risolvere la crisi di governo.  “Dal momento in cui si sciolgono le Camere – ha detto il capo dello Stato – devono passare 60 giorni, poi altri 20 giorni per insediare le nuove Camere, che poi devono formare i propri uffici di presidenza. Poi bisogna formare il governo, che deve ottenere la fiducia delle Camere e poi organizzare i propri uffici. Nel 2013 passarono 4 mesi, nel 2018 5 mesi. Si tratterebbe di tenere a lungo il Paese senza un governo in pienezza di funzioni”.

“Le elezioni – ha detto ancora Mattarella – rappresentano un esercizio di democrazia. Ma ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale, e la conseguente riduzione dell’attività di governo, coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia”. Dunque l’ipotesi del Conte ter esce definitivamente di scena. E allora si tenterà la strada del governo del presidente: “Mi appello a tutte le forze politiche affinché diano la fiducia a un governo di alto profilo. Conto di conferire un incarico al più presto”. Per quanto concerne il centrodestra, quasi scontato l’appoggio di Silvio Berlusconi, così come Matteo Salvini potrebbe essere disponibile. Difficile, se non impossibile, l’assenso di Giorgia Meloni, l’unica che voleva davvero andare a votare.