Morì a 24 ore dalla nascita nel 1955 e per oltre mezzo secolo i famigliari hanno creduto che i suoi resti si trovassero in un ossario comune
Una vicenda irrisolta iniziata 60 anni fa e che ha trovato il suo lieto fine soltanto il mese scorso, quella riportata dal Corriere dell’Umbria in un articolo a firma di Alessandro Antonini. Domenico Giovagnoni, 94 anni, grazie alla sua tenacia, ha ritrovato dopo oltre mezzo secolo il corpo della figlia morta nel 1955, quando aveva un solo giorno di vita.
La piccola Maria venne sepolta nel cimitero Monumentale di Perugia fino a quando la famiglia Giovagnoni un giorno scoprì che il corpicino della piccola non si trovava più nel luogo di sepoltura ma era stato spostato nell’ossario comune. “Per più di mezzo secolo abbiamo portato fiori davanti l’ossario”, ha raccontato il fratello di Maria, Giorgio Giovagnoni, al Corriere dell’Umbria.
Poi il desiderio del padre Domenico, di fare un ultimo tentativo di ritrovare il corpo di Maria, ha spinto Giorgio a fare ulteriori ricerche, “mi sono recato al cimitero, con certificati di nascita e morte, ma il nome di mia sorella non risultava. Poi una dipendente dell’anagrafe si è interessata al caso di Maria. Sono stato contattato dai servizi cimiteriali, abbiamo effettuato le ricerche ma, all’inizio, non abbiamo trovato nulla”. La svolta, però, racconta Giorgio, c’è stata grazie all’intuizione di uno dei dipendenti della cooperativa che gestisce il cimitero: “Ha detto che forse, con gli assestamenti del terreno nel corso degli anni, la bara poteva essere scesa di qualche metro”. E cosi è stato, scavando più a fondo sono state trovate alcune ossa e alcuni pezzi di legno, frammenti della piccola bara che custodiva la salma di Maria.
“Ora – conclude Giorgio il suo racconto al Corriere dell’Umbria – abbiamo portato i resti di mia sorella nella nostra edicola funeraria nel cimitero di San Marco”.
