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Don Marco Briziarelli neo parroco della cattedrale San Lorenzo di Perugia 

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La decisione, è stata assunta dall’arcivescovo Ivan Maffeis

La Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, da domenica 1 ottobre, ritorna a svolgere le attività pastorali parrocchiali demandate per oltre quattro decenni (dal 1980) alla Parrocchia dei Santi Andrea e Lucia in Cattedrale (che mantiene tale denominazione), presso la chiesa della Misericordia di piazza Piccinino; realtà parrocchiale divenuta e sentita dai fedeli, nel corso degli anni, come la parrocchia del centro man mano che venivano unificate ad essa altre per carenza di sacerdoti, per la chiusura di comunità religiose e per la diminuzione di abitanti residenti.
La decisione, è stata assunta dall’arcivescovo Ivan Maffeis dopo aver consultato i sacerdoti di Perugia città e attuando la riforma pastorale per una maggiore evangelizzazione e missione di prossimità indicata dall’Assemblea diocesana dello scorso maggio.

Il nuovo parroco della Cattedrale
È il perugino don Marco Briziarelli, classe 1980, attuale direttore della Caritas diocesana, giovane sacerdote ordinato appena sette anni fa, il 25 giugno 2016, dopo aver maturato una vocazione adulta al sacerdozio entrando in Seminario quasi trentenne.

L’intervista uscita su La Voce al nuovo parroco della Cattedrale in attesa dell’incontro con i fedeli
In attesa del suo ingresso ufficiale come parroco in San Lorenzo, quando, alla celebrazione eucaristica delle ore 11, l’arcivescovo Maffeis lo presenterà al Popolo di Dio, don Marco Briziarelli ha risposto ad alcune domande. L’intervista integrale è consultabile e scaricabile al link: La Cattedrale di San Lorenzo ritorna a svolgere le attività pastorali parrocchiali – Diocesi Perugia. Queste, alcune delle domande alle quali ha risposto.

Don Marco, appena è entrato in Cattedrale si è raccolto in preghiera davanti alla splendida icona della Beata Vergine Maria, perché è tanto venerata a Perugia?

Perché è la Madre, Madre della Grazia! Da giovane studente liceale ho sempre amato pregare e trovare silenzio ai piedi dell’icona. Con don Simone Pascarosa e don Marco Pigoni, chiedemmo di essere ordinati diaconi il 12 settembre 2015, festa della Madonna delle Grazie. Dal 2015 è diventata prassi per la nostra diocesi.

Lei continua ad essere anche il direttore della Caritas diocesana…

Lo trovo un grande privilegio e un vero e proprio sprone nel mettere sempre Gesù al centro di ogni azione caritativa come direttore e come parroco. Ogni incarico, dono della Provvidenza e occasione di testimonianza e annuncio, porta con sé un aumento di responsabilità davanti a Dio e davanti agli uomini.

Da direttore della Caritas diocesana ha modo di coltivare i rapporti di collaborazione con le Istituzioni civili, lo farà anche da parroco, soprattutto su quali ambiti?

La Caritas mi ha insegnato a prendermi cura della persona a trecentosessanta gradi, cura da sempre condivisa nella ricerca continua di rapporti e scambi con le Istituzioni. Da parroco credo sia importante continuare su questa linea; certamente una frequentazione più assidua e in diversi ruoli ci permetterà una crescita nei rapporti personali ai quali tengo in maniera particolare. Ci giochiamo tutto nella cura della relazione.