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Coronavirus, buone notizie dal comune di Assisi

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Veduta di Assisi
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Quattro persone guarite dal virus, consegnati buoni spesa ad oltre 60 famiglie

Veduta di Assisi
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Due buone notizie dal comune di Assisi. La prima: altre 4 persone che avevano contratto il coronavirus sono guarite, una di queste è stata dimessa dall’ospedale. Salgono così a 11 i casi di cittadini di Assisi completamente ristabiliti da Covid-19. In 3 restano ricoverati e 16 sono in isolamento domiciliare. E nessun nuovo caso positivo.

Questo il quadro della situazione della pandemia nel territorio di Assisi. Lo fa sapere il sindaco Stefania Proietti dopo aver ricevuto la consueta comunicazione ufficiale da parte dell’autorità sanitaria competente.

La seconda: ad altre 60 famiglie sono stati consegnati ieri pomeriggio i buoni spesa per l’acquisto di beni alimentari e di prima necessità presso le locali attività commerciali, portando a quota 260 i ticket assegnati a nuclei familiari in difficoltà economiche.

I buoni spesa vengono consegnati, insieme all’elenco degli esercizi commerciali, dal personale della Protezione civile che a bordo dell’auto ufficiale e riconoscibile si sposta fino alle abitazioni degli assegnatari del beneficio. Pertanto si avverte che a consegnare i buoni spesa nessun altro è autorizzato, quindi non aprite la porta a soggetti che si presentano a nome del Comune e utilizzano la scusa dei buoni spesa per altre e poco chiare finalità.

Di fronte a queste due notizie il sindaco Stefania Proietti ribadisce per l’ennesima volta l’invito a non uscire, a non muoversi dalle proprie abitazioni, se non per motivi di necessità: “Dobbiamo restare a casa e se proprio è indispensabile uscire invito a coprirsi con la mascherina, indossare ove necessario i guanti e adottare sempre il distanziamento sociale. E’ una misura di sicurezza che aiuta la prevenzione e il diffondersi del coronavirus. L’obbligo principale resta quello di non uscire se non per estrema necessità. Ciascuno di noi potrebbe essere positivo asintomatico e non saperlo, oggi possiamo essere tutti potenziali cause di contagio”.