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Controlli nelle case di riposo dell’Umbria

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Cinque titolari denunciati e 43 medici di base coinvolti

I Nas hanno agito anche in Umbria, secondo il programma nazionale di controlli sulle case di riposo.

Dalle indagini sono emerse cinque denunce gravi,presso le procure di Perugia e Terni,nei confronti dei titolari delle case di riposo.

Cinque proprietari delle strutture sono accusati di violazioni dell’articolo 193, per aver esercitato l’attività senza autorizzazioni, e per non aver comunicato alle questure di riferimento la presenza degli ospiti fuori dalle norme.

Nell’inchiesta sono finiti anche 43 medici di base con l’aggravio -secondo le indagini del Nas -, di aver dichiarato false attestazioni di autosufficienza in favore dei propri assistiti, per averli inseriti nelle case di ripose anziché nelle residenze protette.

Alcuni pazienti non potevano essere accolti nelle strutture di riposo per mancanza delle autorizzazioni di legge o per assenza delle professionalità, sia per le qualifiche necessarie del direttore sanitario, sia per l’esigenza di personale infermieristico specializzato.

Ulteriori indagini sulle attività delle cinque case di riposo coinvolte nello scandalo sono ancora in corso.

Tuttavia i pazienti non sono stati trasferiti in altri luoghi a causa dell’epidemia del Covid-19 e con le responsabilità delle Usl.