Home Terni Caso appalti Anas, oltre al narnese Pileri emergono altri nomi

Caso appalti Anas, oltre al narnese Pileri emergono altri nomi

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Gli interrogatori di garanzia sono stati fissati dal giudice dopo le festività di Capodanno

Continua l’indagine portata avanti dalla Procura di Roma per corruzione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta sulle commesse Anas.
Secondo il presunto “sistema corruttivo” che i magistrati ipotizzano sia stato messo in atto, compaiono anche i lavori a gallerie stradali in Umbria per 16 milioni nell’inchiesta della procura di Roma sul presunto “sistema” di gestione illecita degli appalti Anas, per la quale Tommaso Verdini, figlio dell’ex senatore Denis anche lui indagato, il narnese, residente a Terni, Fabio Pileri, e tre imprenditori (Antonio Veneziano, Stefano Chicchiani e Angelo Ciccotto) sono ai domiciliari, mentre i dirigenti Paolo Veneri e Luca Cedrone sono stati interdetti per dodici mesi dal pubblico ufficio esercitato per Anas. Gli imprenditori segnalati sarebbero quelli che avrebbero pagato alla società di Verdini, la Inver srl, consulenze “fittizie” da centinaia di migliaia di euro per avere, secondo l’accusa, una corsia preferenziale in Anas.

Nello specifico, recita una nota della procura, si tratta di “commissioni di gara per l’affidamento di lavori per il risanamento strutturale di gallerie, per un importo complessivo di 180 milioni”

Secondo la tesi di chi indaga, gli imprenditori, interessati agli affidamenti di Anas, si sarebbero rivolti alla società di Pileri e i Verdini, per assicurarsi l’appoggio dei due pubblici ufficiali della stazione appaltante, a loro volta ricompensati dal gruppo Verdini con riconferme e ricollocazioni in posti apicali di Anas o altre società pubbliche o private.
A metà settimana al via gli interrogatori per chi ha misure cautelari.

Arriverà forse il 3 gennaio, il primo confronto tra gli indagati e il gip di Roma. Gli interrogatori di garanzia sono stati fissati dal giudice dopo le festività di Capodanno. A piazzale Clodio sfilerà, tra gli altri, anche Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis anch’egli finito nel registro degli indagati in un fascicolo in cui si procede per corruzione e turbativa d’asta. La vicenda ha scatenato una bagarre politica alla Camera, con le opposizioni che chiedono al ministro delle Infrastrutture e vice premier, Matteo Salvini, un intervento in Parlamento per chiarire la vicenda.