Home Attualità Alcol, con la pandemia è boom di consumi tra i giovanissimi

Alcol, con la pandemia è boom di consumi tra i giovanissimi

0

In Umbria sono almeno 140mila le persone che “affogano” le proprie ansie nel bicchiere. A livello nazionale la nostra regione si posiziona all’ottavo posto

di Francesca Male – Con l’arrivo del Covid-19 si è assistito ad una impennata del 250% del consumo di alcolici in casa. A sancirlo è l’Istituto Superiore di Sanità che rileva come “aperitivi digitali” (per intenderci i cin cin in videochiamata) e home delivery (rifornimenti di alcolici a domicilio), hanno cambiato le abitudini e il modo di bere degli italiani in lockdown. Situazione molto preoccupante per giovanissimi, anziani, donne, che spesso hanno “affogato” la tensione creata dalla quarantena e dall’isolamento, nel bicchiere.

Nel contempo i servizi di alcologia e i Dipartimenti per le Dipendenze e di Salute Mentale, a causa delle chiusure obbligate, hanno registrato e registrano una crescita di difficile gestione, prima, durante e dopo i lockdown, per la scarsità delle risorse a disposizione, per la quantità di richieste inevase a causa delle restrizioni anti-Covid-19 e per l’impreparazione relativa a soluzioni digitali, solo tardivamente introdotte.

In Italia, sottolinea il rapporto, “nel periodo antecedente la pandemia di Covid-19 l’alcol era uno tra i più temibili fattori di rischio e di malattia per circa 8 milioni e mezzo di consumatori, tra cui oltre 2 milioni e 700mila anziani, oltre 4 milioni di binge drinker e circa 600.000 consumatori “dannosi” (con diagnosi suggestiva di alcol dipendenza in necessità di trattamento).

Una situazione che, stando ai rilievi in atto, è decisamente peggiorata. Il dato preoccupante è che tra i 4 milioni di binge drinker (coloro che si abbuffano di alcolici) ci sono 830.000 giovanissimi di età compresa tra gli 11 e i 25 anni. Inoltre nel corso dell’ultimo anno si è registrato un incremento della prevalenza dei consumatori dannosi in particolare nella popolazione anziana.

L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) durante l’Alcohol Prevention Day ha fatto sapere che “a preoccupare in particolar modo è l’aumento delle giovani consumatrici a rischio, le 14-17enni, che superano per numerosità, per la prima volta, i loro coetanei maschi”. Da aggiungere il fatto che vi è un quadro complessivo d’incremento del consumo sbagliato di alcol tra le donne di tutte le età e di un incremento tra gli uomini nella fascia 35-60 anni.

In Umbria sono tante le famiglie che soffrono a causa del problema di alcolismo di un proprio congiunto che, giorno dopo giorno, trascina tutto ciò che ha a che fare con la sua vita e con quella dei suoi cari, in un baratro che appare senza fine. Una recente analisi del Codacons regionale rileva che almeno un comportamento di consumo a rischio in Umbria si verifica in circa 140mila persone.

In conclusione, anche se l’Umbria non è in cima alla classifica nazionale per consumo di alcol (all’ottavo posto su 21 regioni), è pur vero che vede un abuso rilevante, un allarme sufficiente per tenere monitorato il fenomeno. Occorre rimarcare che i dati sono antecedenti la crisi pandemica, ma è noto che il diffuso disagio e i lockdown hanno aumentato questi consumi. E dunque se si considera che c’è una stretta correlazione fra alcol e virus; come scrive l’Istituto Superiore di Sanità “chi fa un consumo dannoso di alcol è ad aumentato rischio di infezione”, sarà bene cogliere l’occasione per monitorare il problema con la massima attenzione, non stancandosi mai di raccomandare di bere con moderazione, limitare gli aperitivi alcolici, controllare il devastante binge drinking, e dunque così facendo proteggere se stessi e le persone a cui si vuole bene.